Nonostante i divieti imposti dalla amministrazioni comunali, in tutte le città italiane, a mezzanotte, sono andati in scena i classici giochi pirotecnici e i pericolosi ‘botti’ di Capodanno.

Come ogni anno si contano feriti, gravi e lievi, da Nord a Sud. Quest’anno fortunatamente le cifre sono in calo rispetto al 2016 con 184 persone che sono dovute ricorrere all’intervento dei sanitari.

In particolare, fa sapere la polizia nel consueto bilancio di inizio anno, che non si registrano episodi mortali e il numero dei feriti è in calo rispetto ai 190 dello scorso anno. Si registra invece un incremento dei ferimenti dovuti all’uso delle armi da fuoco (6 rispetto ai 3 dell’anno scorso). Aumenta anche il numero dei minori feriti, 48 rispetto ai 38 dell’anno scorso.

Nel Napoletano, il bilancio è stato di 46 feriti: i più gravi sono due bambini di 9 e 12 anni, ricoverati all’ospedale pediatrico ‘Santobono’ con ferite alle mani ed ustioni. Per loro la prognosi è di 30 giorni.

Trentuno i feriti nella città di Napoli, tra i quali sei minori; 15 in provincia, con due minori. Due dei feriti sono stati colpiti da proiettili vaganti, tra cui una donna alla quale il colpo di pistola ha trapassato la gamba, nel quartiere Ponticelli.

Il dato dei feriti per i botti nella notte di San Silvestro continua, comunque, a scendere: l’anno scorso furono 51 i feriti nel Napoletano.

In provincia di Bari, invece, sono tredici i feriti. Cinque più gravi, in prognosi riservata, ricoverati presso il Policlinico di Bari: uno è minorenne. Sono stati sequestrati circa 50 chili di materiale pirotecnico e denunciate tre persone.

Sono stati 674 gli interventi effettuati nella notte di Capodanno dai Vigili del fuoco, praticamente invariati rispetto a quelli dello scorso anno quando furono 660. Il numero maggiore di interventi si è registrato nel Lazio 110, in Campania 95, in Puglia 68 e in Lombardia 67: nessun intervento invece in Sardegna.