Banche, “sì” alla Commissione d’inchiesta | L’Aula della Camera approva le mozioni

di Redazione

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Banche, “sì” alla Commissione d’inchiesta | L’Aula della Camera approva le mozioni

| martedì 10 Gennaio 2017 - 20:01

Dalla Camera è giunto l’ok alla costituzione della commissione parlamentare di inchiesta sul funzionamento del sistema bancario italiano e sui casi di crisi finanziaria che lo hanno segnato negli ultimi anni. Si dovrà adottare “ogni iniziativa utile” a costituire una commissione parlamentare che guardi “all’individuazione di eventuali responsabilità degli amministratori, al corretto ed efficace esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo nonché all’analisi delle insolvenze che hanno contribuito a determinare tali crisi”.

La commissione parlamentare di inchiesta viene prevista dai testi di Fi, di Pd-Ap, Civici e innovatori, Sinistra Italiana, Lega e Ala. Le parti relative alla istituzione della commissione sono state tutte approvate con voti bipartisan. Il testo di maggioranza prevede fra l’altro l’impegno per il governo “a garantire il più alto grado di tutela dei risparmiatori coinvolti in procedimenti di ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato, attraverso procedure chiare e trasparenti e offrendo il massimo sostegno nella comprensione delle stesse”.

L’impegno è quello di assumere iniziative “per assicurare un adeguato livello di liquidità del sistema bancario per ripristinare la capacità di finanziamento a medio-lungo termine, anche prevedendo la concessione delle garanzie dello Stato su passività delle banche italiane”.

Il governo è poi impegnato anche “a mettere in atto un programma di rafforzamento patrimoniale delle banche italiane mediante interventi per la ricapitalizzazione, che prevedano anche la sottoscrizione di nuove azioni, allo scopo precauzionale di ripatrimonializzare gli istituti in difficoltà e di garantire l’adeguato accesso alla liquidità in caso di tensioni“.

A livello europeo, il Pd chiede al governo di “sostenere nelle sedi negoziali europee la più rapida introduzione del terzo pilastro dell’Unione bancaria, relativo alla tutela dei depositi, nel rispetto di un principio di equilibrio fra i Paesi membri tra la condivisione del rischio e la sua riduzione” e di “proseguire nell’azione negoziale volta ad ampliare gli spazi di compatibilità con la disciplina europea degli aiuti di Stato, in particolare relativi alle vie alternative alle procedure di risoluzione attraverso l’intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi in caso di istituti in crisi”.

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