‘Ndrangheta in Toscana, sequestro da 5 milioni | Nel mirino gli affari di tre imprenditori calabresi

di Redazione

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‘Ndrangheta in Toscana, sequestro da 5 milioni | Nel mirino gli affari di tre imprenditori calabresi

| mercoledì 11 Gennaio 2017 - 07:56

Ammonta a circa 5 milioni di euro il sequestro messo a segno dalla Direzione Investigativa Antimafia di Firenze nei confronti di tre imprenditori calabresi operanti in Toscana. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Firenze.

Il sequestro giunge dopo accurate indagini su una ipotesi di riciclaggio a carico dei tre e dei loro familiari, condotte dalla Dia e coordinate dalla locale Procura. L’inchiesta ha accertato ingenti movimentazioni di capitali, investimenti immobiliari frutto di reati fiscali e altre attività illecite a fronte di esigui redditi dichiarati. Provati i legami con la criminalità organizzata calabrese.

Gli indagati sono Giuseppe Iuzzolino, Martino Castiglione e Vincenzo Benincasa, tutti originari di Strongoli (KR), ma radicati da molti anni in Toscana.

“Tra le molte operazioni poste in essere dai citati soggetti – spiega la Dia – spicca quella relativa alla “SIRA Costruzioni Sas di Benincasa Vincenzo & C.”, con sede a Strongoli, di cui oltre il 50% del capitale è detenuto da Iuzzolino (unitamente alla moglie, alle due figlie e al genero), mentre la restante parte è suddivisa tra Castiglione, Benincasa e i loro familiari”.

Nello specifico, attraverso queste società “è stata sviluppata un’articolata operazione immobiliare per la costruzione di 66 appartamenti su un terreno sito a Prato, acquistato per oltre un milione e trecentomila euro, la cui provvista di denaro è stata fornita in contanti e senza l’ausilio di alcun finanziamento bancario”.

Gli investigatori sono riusciti a provare che tra gli indagati e gli appartenenti alla famiglia “Giglio”, organici all’omonima ’ndrina dominante a Strongoli, ci fossero legami “economici” provati dalle transazioni di denaro effettuate senza alcuna giustificazione lecita.

I sequestri, avvenuti nelle province di Firenze, Prato, Pistoia e Crotone, riguardano 9 società, 19 immobili (tra fabbricati e terreni), 6 beni mobili registrati (5 autovetture e 1 motoveicolo) e 40 rapporti bancari (conti correnti, libretti di deposito e dossier titoli), riconducibili a 21 soggetti, tra persone fisiche e giuridiche. 

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