Palermo, Riscossione Sicilia risponde a Zamparini: “Perché non è venuto da noi? Questa è demagogia”

di Redazione

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Palermo, Riscossione Sicilia risponde a Zamparini: “Perché non è venuto da noi? Questa è demagogia”

| mercoledì 11 Gennaio 2017 - 15:17

Una lettera che ha sollevato un vespaio di polemiche quella del presidente del Palermo di Maurizio Zamparini, che nella giornata di ieri (tramite il sito ufficiale del club) ha attaccato l’operato di Riscossione Sicilia e dell’Agenzia delle Entrate per il pignoramento di 200 mila euro per debiti pregressi (“un contenzioso relativo agli anni 93/94, ereditato dalla gestione Sensi”, si legge nella lettera).

La risposta di Riscossione Sicilia, affidata al suo amministratore unico, Antonio Fiumefreddo, intervistato da Live Sicilia non si è fatta attendere: “Noi siamo pienamente disponibili a incontrare la società. Io stesso sono pronto a vedere Zamparini o i suoi collaboratori anche domani, per cercare la soluzione adatta. Però è singolare che si faccia una dichiarazione pubblica di quel tipo quando invece esistono le sedi adatte per discutere un contenzioso. Perché Zamparini non è venuto da noi, invece di pubblicare quella lettera?”.

Zamparini lamenta il danno di immagine e di gestione (per un contenzioso ritenuto “scaduto nei termini e non più dovuto”, ma Fiumefreddo respinge le accuse: “Se Zamparini pensa che quel pagamento non è dovuto, non possiamo essere noi a dirlo, ma un giudice tributario. Che una cifra così irrisoria per una società così importante possa addirittura causarne la chiusura, mi sembra improbabile. Anche perché nel conto cui fa riferimento Zamparini abbiamo trovato appena duemila euro. Quindi non abbiamo materialmente potuto pignorare la somma prevista”.

Poi l’accusa più grave è in riferimento al passaggio in cui Zamparini afferma che “noi tutti sudditi ci sentiamo di fronte a questa gestione statale indifesi e disperati”. Fiumefreddo afferma: “Questa è demagogia. Il danno di immagine alla società? Se c’è un incendio, la colpa non è mica dei Vigili del fuoco che vanno a spegnerlo”.

 

 

 

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