“Muslim Ban”, stop dal giudice di Seattle | Trump: “Presentato ricorso. Vinceremo”

di Redazione

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“Muslim Ban”, stop dal giudice di Seattle | Trump: “Presentato ricorso. Vinceremo”

| sabato 04 Febbraio 2017 - 08:25

Nuovo stop, anche se temporaneo, per il “Muslim Ban”. Il provvedimento del presidente Usa Donald Trump con cui si introducono restrizioni per l’ingresso negli Usa di cittadini provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana, è stato bloccato da una sentenza del dal giudice di Seattle, James Robart, che ha giudicato fondata la richiesta degli Stati di Washington e Minnesota. 

Negli Stati Uniti “nessuno è sopra la legge, nemmeno il presidente“, ha commentato la decisione l’attorney general dello Stato di Washington, Bob Ferguson. Si tratta di una decisione che apre un caso destinato secondo diversi esperti ad arrivare fino alla Corte Suprema.

Il dipartimento di Stato ha così ripristinato i circa 60mila visti per gli Stati Uniti che erano stati revocati a causa del decreto del presidente Donald Trump. “Abbiamo fermato la temporanea revoca dei visti”, afferma la diplomazia Usa.

“Quando un Paese non può più dire chi può e non può entrare e uscire, soprattutto per ragioni di sicurezza, è un gran problema”, è la replica su Twitter da parte del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Poche ore dopo lo stesso Trump si dice però fiducioso: “Vinceremo. Per la sicurezza del nostro Paese, vinceremo”. Il riferimento è al ricorso che il dipartimento di Giustizia ha presentato nella notte contro il provvedimento Robart presso una corte d’appello.

La sfida legale era già partita nei giorni scorsi. Gli Stati di Washington e Minnesota avevano chiesto per primi il blocco del provvedimento. La richiesta era però stata “bocciata” dai legali del governo. Ed è qui che è entrato in gioco il giudice di Seattle James Robart, che ha emesso una ingiunzione restrittiva verso il provvedimento che ha effetto a livello nazionale.

Lo Stato di Washington aveva denunciato gli effetti discriminatori e il danno significativo che la decisione procurava ai residenti. Il Minnesota si era poi accodato e i due Stati avevano chiesto un’ingiunzione restrittiva temporanea affinché la loro denuncia potesse essere valutata. Si dovrà adesso stabilire la costituzionalità dell’ordine esecutivo.

La Casa Bianca, in una nota dal tono perentorio, ha fatto sapere che “al più presto possibile” il dipartimento di Giustizia intende presentare un ricorso di emergenza alla decisione del giudice federale nello Stato di Washington, dicendosi quindi determinata alla difesa dell’ordine esecutivo “che siamo convinti essere legale e appropriato”.

Oggi è entrata negli Usa una neonata iraniana di quattro mesi per sottoporsi ad un intervento al cuore che potrebbe salvarle la vita. Lo ha annunciato il governatore di New York Andrew Cuomo precisando che l’operazione sarà eseguita al Mount Sinai Hospital.

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