Gentiloni visita la May: “Si eviti Brexit dura” | “Gli italiani nel Regno Unito stiano sereni”

di Redazione

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Gentiloni visita la May: “Si eviti Brexit dura” | “Gli italiani nel Regno Unito stiano sereni”

| giovedì 09 Febbraio 2017 - 16:28

Il premier Paolo Gentiloni ha fatto visita al primo ministro britannico Theresa May: Brexit, immigrazione e controversie internazionali al centro dell’incontro. Il negoziato in corso tra Unione europea e Gran Bretagna è stato al primo punto dell’ordine del giorno: “Non sarà semplice, ma dovrà essere costruttivo e non distruttivo”, ha detto Gentiloni.

“Vogliamo rassicurare i nostri concittadini che vivono nel Regno Unito e i britannici che vivono in Italia sul fatto che i loro diritti acquisiti saranno rispettati e trattati in condizioni di reciprocità“, ha aggiunto il premier.  “Abbiamo discusso del percorso necessario dopo decisione britannica di abbandonare Ue“.

Gentiloni e May sono coscienti che “non sarà negoziato semplice, sappiamo anche che dobbiamo affrontarlo in modo amichevole e costruttivo: non abbiamo alcun interesse ad un negoziato distruttivo tra Unione europea e Gran Bretagna. Lo faremo cercando di mantenere l’unità dei 27 Paesi senza la quale è difficile arrivare a forme di accordo, e indirizzando questa unità verso il migliore accordo possibile”.

“La cooperazione economica tra Italia e Gran Bretagna è importante nella fase che ci attende del negoziato post-Brexit, ma anche per la fase dell’economia italiana finalmente di ripresa della crescita, anche se ancora troppo lenta”, ha aggiunto Paolo Gentiloni a Londra.

Capitolo migranti: “Quello di cui l’Europa ha bisogno è una risposta comune, nella quale il peso della risposta ai flussi migratori sia condiviso dai diversi Paesi europei. L’impegno dell’Italia non è discutere le decisioni di questo o quel Paese europeo, ma di spingere tutti a una comune responsabilità”.

“Se vediamo il punto di partenza, possiamo dire di aver fatto molti passi avanti. All’inizio del 2015, non dieci anni fa, era difficile individuare una strategia europea comune sul tema migratorio – aggiunge Gentiloni – Credo che la prima agenda risalga all’aprile 2015. Da allora abbiamo fatto diversi passi avanti. Considero quello di Malta di qualche giorno fa un ulteriore passo avanti. Sono sufficienti questi passi avanti? No. Continueremo a spingere perché ci siano intese e responsabilità comuni“.

La May ha quindi aggiunto che Londra ha “una serie di piani per portare rifugiati in Gran Bretagna, ci sarà la ricollocazione di altre 20mila persone, e in particolare programmi per i bambini vulnerabili del Medio Oriente, di alcune zone dell’Africa, e un lavoro particolare per i bambini siriani: abbiamo dato 2,3 miliardi di sterline”.

Punto particolarmente delicato è la situazione internazionale. Sull’Ucraina la Gran Bretagna è “preoccupata dalle azioni destabilizzanti della Russia e per il deteriorarsi della situazione umanitaria”. E per la May “la comunità internazionale deve continuare a mantenere le sanzioni alla Russia fino al compimento dell’accordo di Minsk”.

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