‘Ndrangheta, 25 arresti in tre regioni d’Italia |Sequestrate 38 aziende per 200 mln di euro

di Denise Marfia

» Calabria » ‘Ndrangheta, 25 arresti in tre regioni d’Italia |Sequestrate 38 aziende per 200 mln di euro

‘Ndrangheta, 25 arresti in tre regioni d’Italia |Sequestrate 38 aziende per 200 mln di euro

| lunedì 13 Febbraio 2017 - 08:15

La GdF di Reggio Calabria ha eseguito 25 misure cautelari in Calabria, Sicilia e Lazio. Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture, corruzione e falso ideologico. Eseguiti anhe 38 sequestri di aziende per 200 milioni di euro. L’operazione giunge a seguito di indagini sulla cosca ‘Piromalli’, attiva nella piana di Gioia Tauro.

Individuato un cartello di oltre 60 società che ha influenzato l’aggiudicazione di appalti per oltre 90 milioni. Il complesso sistema portato alla luce dall’indagine “Cumbertazione” ruotava attorno al gruppo imprenditoriale Bagalà. Nello specifico 10 persone sono finite in carcere, 24 ai domiciliari e un obbligo di dimora.

<<<  I NOMI DEGLI ARRESTATI >>>

I Bagalà, secondo l’accusa, sfruttando l’appartenenza alla cosca Piromalli di Gioia Tauro, avevano costituito e consolidato negli anni una posizione di assoluto predominio nel settore degli appalti pubblici in Calabria, riuscendo a turbare almeno 27 gare indette da varie stazioni appaltanti (tra cui i Comuni di Gioia Tauro e Rosarno, la Provincia di Reggio Calabria – Stazione Unica Appaltante e l’Anas) nel periodo 2012-2015 per un valore di oltre 90 milioni di euro.

Era stato costituito un cartello composto da oltre 60 società che, grazie a offerte precedentemente concordate, è stato in grado di determinare l’aggiudicazione degli appalti a una delle imprese della cordata. Le indagini, secondo gli investigatori, hanno permesso di individuare una cerchia di soggetti risultati pienamente inseriti nell’organizzazione che gli stessi indagati, intercettati, hanno definito la “Cumbertazione”, termine dialettale utilizzato per indicare un’associazione “chiusa”.

Accanto al nucleo della famiglia Bagalà, e in particolare dei fratelli Giuseppe, di 60 anni, e Luigi 71, e dei rispettivi figli, Francesco (27) e Francesco (40), gli investigatori attribuiscono ruoli chiave a Giorgio Morabito, indicato come affiliato ai Piromalli, all’ing. Pasquale Rocco Nicoletta e alla sorella di questi, Angela, ritenuta parte del sodalizio criminale e testa di ponte della cosca all’interno del Comune di Gioia Tauro.

Dalle indagini, secondo l’accusa, sarebbero anche emersi ripetuti episodi di corruzione dell’ingegnere dell’Anas Giovanni Fiordaliso, direttore dei lavori per la realizzazione dello svincolo autostradale di Rosarno, il quale, in cambio di soggiorni gratuiti a Taormina e Firenze e del regalo di orologi Rolex, avrebbe fornito a Francesco Bagalà informazioni riservate nonché il format del file Anas con il relativo logo.

Grazie a questo, i professionisti di fiducia di Bagalà avrebbero compilato la “relazione riservata del direttore dei lavori” fatta propria da Fiordaliso con l’apposizione della propria firma. Il funzionario si sarebbe anche attivato ripetutamente, in vari modi, per favorire le imprese dei Bagalà.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820