Nuovo stop al bando sui migranti voluto da Donald Trump. Un giudice federale della Virginia ha concesso una ingiunzione preliminare che preclude all’amministrazione americana di attuare nello Stato il bando sugli ingressi negli Usa per persone provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana.

Si tratta, dunque, di un’altra decisione della magistratura che va ad aggiungersi a quelle già espresse e che mettono in discussione la costituzionalità del provvedimento voluto dal presidente Trump.

E intanto, nuova grana per il presidente Usa. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, il generale in pensione Michael Flynn, si è dimesso. La notizia è stata lanciata  dalla Cnn citando fonti informate.

Al centro delle dimissioni, una conversazione con l’ambasciatore russo negli Usa tenuta prima dell’insediamento dell’amministrazione Trump in cui aveva parlato delle sanzioni a Mosca ma anche presunte bugie nel riferire al vicepresidente Pence i contenuti di alcuni contatti. Una vicenda che non arriva improvvisa perchè già la posizione di Flynn veniva giudicata “indifendibile” in quanto ricattabile dalla Russia.

I RETROSCENA DELLE DIMISSIONI DI FLYNN

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che certamente non esce fortificato da questa vicenda, ha nominato Joseph Keith Kellogg, Jr. suo consigliere della sicurezza nazionale ad interim, in seguito alle dimissioni di Michael Flynn. Lo rende noto la Casa Bianca.

Per la sostituzione si fa il nome di David Petraeus che incontrerà Trump nelle prossime ore.