Papa Francesco, visita all’Università di Roma Tre | “Bisogna integrare i migranti come fatto in Svezia”

di Egidio Villa

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Papa Francesco, visita all’Università di Roma Tre | “Bisogna integrare i migranti come fatto in Svezia”

| venerdì 17 Febbraio 2017 - 11:59

Grande accoglienza per Papa Francesco all’Università di Roma Tre. Il Santo Padre è stato accolto da un bagno di folla, in tanti gli hanno chiesto di fare foto e selfie assieme. Prima di tenere il suo discorso, il Papa si è intrattenuto all’esterno del Rettorato per salutare le tante persone presenti, stringere le mani e dispensare benedizioni.

“Le migrazioni non sono un pericolo, sono una sfida per crescere – ha affermato papa Francesco – E lo dice uno che viene da un Paese dove più dell’80% sono immigrati: in Argentina ci sono tante ondate migratorie, è un Paese meticcio. Ogni Stato deve vedere che possibilità ha di accogliere, ma tutti devono farlo”.

Il Pontefice ribadisce che: “I migranti sono uomini e donne come noi. Bisogna integrarli e fare uno scambio di culture perché questo toglie la paura”. Ad esempio, “la Svezia ha ricevuto tanti migranti sudamericani che dal giorno dopo avevano una casa, poi un lavoro”.

“Dobbiamo cercare l’unità, ma non il giornale”, ha scherzato Francesco. “L’unità è totalmente diversa dall’uniformità, deve essere unità nella diversità. Lo sbaglio è pensare la globalizzazione come se fosse una sfera dove ogni punto è a uguale distanza dal centro”.

Qualche stoccata anche alla politica. “In un società dove la politica si è abbassata tanto, e sto parlando della società mondiale, non di qui, si perde il senso della convivenza sociale“, ha detto facendo riferimento agli insulti sui giornali, ai dibattiti in tv dove ci si interrompe.

Bisogna abbassare un po’ il tono e bisogna parlare meno e ascoltare di più”, ha aggiunto. “C’è, a livello mondiale, una violenza verbale nei singoli e nella comunità, che sta facendo perdere il senso della costruzione sociale, della convivenza sociale, che si fa prima di tutto con l’ascolto e il dialogo”.

 

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