Esplode un cratere attivo sull’Etna, dieci i feriti | La testimone: “È stato spaventoso” VIDEO

di Redazione

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Esplode un cratere attivo sull’Etna, dieci i feriti | La testimone: “È stato spaventoso” VIDEO

| giovedì 16 Marzo 2017 - 15:03

Dieci persone sono rimaste ferite dall’esplosione di uno dei crateri attivi sull’Etna. Nessuno sarebbe in gravi condizioni e soltanto sei di loro sono stati ricoverati negli ospedali di Catania e Acireale. 

Uno dei feriti è un vulcanologo dell’Ingv. Il ricercatore “ha riportato solo lievi escoriazioni dovute alla caduta di pietre conseguente all’esplosione”, ha detto all’Ansa il vulcanologo Marco Neri dell’Ingv. “Sull’Etna attualmente ci sono diversi nostri colleghi impegnati in osservazioni e visure. Queste purtroppo sono cose che possono anche succedere”. “Il fronte della colata lavica – spiega Neri – si deve osservare da vicino soprattutto quando scende più in basso, per tenere informata la protezione civile, che se lo ritiene opportuno, può fermare il flusso turistico. Adesso al colata ha raggiunto quota 2700 e poco più sotto, a quota 2500, c’è la funivia”.

Tre turisti inglesi si sono trovano nell’ospedale di Acireale per delle escoriazioni. Un altro turista straniero si trova al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania per delle escoriazioni. Sono stati soccorsi anche da personale della polizia di Stato della Questura del capoluogo etneo. C’è anche una troupe della Bbc tra i feriti dell’esplosione sull’Etna. La giornalista Rebecca Morelle, corrispondente scientifica, è stata lievemente ferita alla testa: “I vulcanologi dicono che è stato l’incidente più pericoloso in 30 anni di carriera”, ha raccontato sul suo profilo Twitter in inglese.

La troupe è ok. È stato davvero spaventoso“, ha commentato la Morelle, aggiungendo che “è un’esperienza che non vorrò ripetere mai e poi mai”. “I soccorsi e le guide sono stati eccellenti”, ha concluso la giornalista, complimentandosi “per un 78enne che ha trovato subito la via di fuga”.

“L’esplosione freatica si verifica quando il magma riscalda terra provocando l’evaporazione quasi istantanea dell’acqua, con conseguente esplosione di vapore, acqua, cenere, roccia”, spiega il vulcanologo Stefano Branca dell’Ingv di Catania. “L’esplosione è avvenuta sul fronte della colata lavica attiva a 2700 metri di quota ed è stata causata dal rapido scioglimento della neve”, aggiunge.

Prosegue l’attività stromboliana sulla zona sommitale dell’Etna. Dal nuovo cratere di sud-est si sono create due nuove colate laviche. La più recente si è formata mercoledì da una bocca effusiva e si dirige verso la desertica Valle del Bove. La seconda, invece, è presente già da due giorni in direzione sud-ovest nelle vicinanze di Monte Frumento Supino, a 2650 metri di quota.

Sul posto gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per effettuare dei sopralluoghi. Il tremore si mantiene stazionario su livelli alti. L’eruzione è ben visibile anche da Catania e dai paesi della zona pedemontana. Al momento non si registrano disagi né allo scalo di Fontanarossa né agli impianti di risalita che anche oggi hanno garantito la regolare attività.

 

 

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