Il Papa lancia un appello contro i “giovani-divano” | “La Chiesa e la società hanno bisogno di voi”

di Redazione

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Il Papa lancia un appello contro i “giovani-divano” | “La Chiesa e la società hanno bisogno di voi”

| martedì 21 Marzo 2017 - 17:09

Quando Dio tocca il cuore di un giovane, di una giovane, questi diventano capaci di azioni veramente grandiose. Le ‘grandi cose’ che l’Onnipotente ha fatto nell’esistenza di Maria ci parlano anche del nostro viaggio nella vita, che non è un vagabondare senza senso, ma un pellegrinaggio che, pur con tutte le sue incertezze e sofferenze, può trovare in Dio la sua pienezza”. Parla così Papa Francesco nel suo Messaggio inviato ai giovani e alle giovani del mondo in occasione della 32/a Giornata Mondiale della Gioventù in programma il 9 aprile prossimo per la Domenica delle Palme.

Come la giovane Maria “potete far sì che la vostra vita diventi strumento per migliorare il mondo“. “Gesù vi chiama a lasciare la vostra impronta nella vita, un’impronta che segni la storia, la vostra storia e la storia di tanti – continua il Santo Padre – Il nostro tempo non ha bisogno di giovani-divano e di avere a cuore che voi giovani possiate camminare non solo facendo memoria del passato, ma avendo anche coraggio nel presente e speranza per il futuro”.

“Cari giovani, anche Dio vi guarda e vi chiama, e quando lo fa vede tutto l’amore che siete capaci di offrire. Come la giovane di Nazareth, potete migliorare il mondo, per lasciare un’impronta che segni la storia, quella vostra e di molti altri. La Chiesa e la società hanno bisogno di voi – dice il Papa -. Con il vostro approccio, con il coraggio che avete, con i vostri sogni e ideali, cadono i muri dell’immobilismo e si aprono strade che ci portano a un mondo migliore, più giusto, meno crudele e più umano”.

Il Papa poi continua: “Tanti dicono che voi giovani siete smemorati e superficiali. Non sono affatto d’accordo! Però occorre riconoscere che in questi nostri tempi c’è bisogno di recuperare la capacità di riflettere sulla propria vita e proiettarla verso il futuro. Avere un passato non è la stessa cosa che avere una storia. I volti dei giovani, nei social – spiega Francesco -, compaiono in tante fotografie che raccontano eventi più o meno reali, ma non sappiamo quanto di tutto questo sia ‘storia’, esperienza che possa essere narrata, dotata di un fine e di un senso”.

“I programmi in tv – aggiunge il Pontefice – sono pieni di cosiddetti “reality show”, ma non sono storie reali, sono solo minuti che scorrono davanti a una telecamera, in cui i personaggi vivono alla giornata, senza un progetto. Non fatevi fuorviare da questa falsa immagine della realtà! Siate protagonisti della vostra storia, decidete il vostro futuro!”.

Per il Papa, inoltre, “essere giovani non vuol dire essere disconnessi dal passato. La nostra storia personale si inserisce in una lunga scia, in un cammino comunitario che ci ha preceduto nei secoli”. “La vera esperienza di Chiesa – sottolinea il Santo Padre – non è come un flashmob, in cui ci si dà appuntamento, si realizza una performance e poi ognuno va per la sua strada. La Chiesa porta in sé una lunga tradizione, che si tramanda di generazione in generazione, arricchendosi al tempo stesso dell’esperienza di ogni singolo”.

“Anche voi giovani potete fare grandi cose, assumervi delle grosse responsabilità, se riconoscerete l’azione misericordiosa e onnipotente di Dio nella vostra vita”. Francesco quindi chiede ai giovani “vi rendete conto della straordinaria fonte di ricchezza che e’ l’incontro tra i giovani e gli anziani?”

Papa Francesco invita inoltre i giovani a “dare il dovuto valore alla tradizione“”, tenendo “ben presente che questo non vuol dire essere tradizionalisti”. “Saper fare memoria del passato non significa essere nostalgici o rimanere attaccati a un determinato periodo della storia, ma saper riconoscere le proprie origini, per ritornare sempre all’essenziale e lanciarsi con fedeltà creativa nella costruzione di tempi nuovi”.

Sarebbe un guaio e non gioverebbe a nessuno – aggiunge il Pontefice – coltivare una memoria paralizzante, che fa fare sempre le stesse cose nello stesso modo. È un dono del cielo poter vedere che in molti, con i vostri interrogativi, sogni e domande, vi opponete a quelli che dicono che le cose non possono essere diverse”.

Per il Papa, “una società che valorizza solo il presente tende anche a svalutare tutto ciò che si eredita dal passato, come per esempio le istituzioni del matrimonio, della vita consacrata, della missione sacerdotale. Queste finiscono per essere viste come prive di significato, come forme superate. Si pensa di vivere meglio in situazioni cosiddette ‘aperte’ – prosegue -, comportandosi nella vita come in un reality show, senza scopo e senza fine”.

“Non vi lasciate ingannare! – aggiunge il Pontefice – Dio è venuto ad allargare gli orizzonti della nostra vita, in tutte le direzioni. Egli ci aiuta a dare il dovuto valore al passato, per progettare meglio un futuro di felicità: ma questo è possibile soltanto se si vivono autentiche esperienze d’amore, che si concretizzano nello scoprire la chiamata del Signore e nell’aderire ad essa. Ed è questa l’unica cosa che ci rende davvero felici”.

Nel documento, il Papa ricorda anche che “nell’ottobre del 2018 la Chiesa celebrerà il Sinodo dei Vescovi sul tema: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Ci interrogheremo su come voi giovani vivete l’esperienza della fede in mezzo alle sfide del nostro tempo”.

Papa Francesco conclude dichiarando: “Affronteremo anche la questione di come possiate maturare un progetto di vita, discernendo la vostra vocazione, intesa in senso ampio, vale a dire al matrimonio, nell’ambito laicale e professionale, oppure alla vita consacrata e al sacerdozio. Desidero che ci sia una grande sintonia”.

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