La lettera aperta di Massimo Boldi a De Sica: “La tua debolezza? Silvia, tua moglie”

di Redazione

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La lettera aperta di Massimo Boldi a De Sica: “La tua debolezza? Silvia, tua moglie”

| martedì 04 Aprile 2017 - 14:28

Massimo Boldi si sfoga in pubblico e sceglie di pubblicare su Chi un lettera aperta, indirizzata all’amico e collega Christian De Sica. L’intero contenuto sarà pubblicato nella nuova edizione del settimanale, in uscita il 5 aprile. L’attore, indirizzando parole di stima e amicizia nei confronti dell’amico, ne ha approfittato per scagliarsi contro la moglie di De Sica, causa di tanti problemi tra i due.

“Caro Christian, ti scrivo perché sono addolorato o forse semplicemente dispiaciuto. Mi spiace vedere questo tuo lato debole che il pubblico, il tuo pubblico, il nostro pubblico, non conosce. La tua debolezza ha un nome: Silvia, tua moglie”.

Lei, la tua agente, che decide, che programma la tua vita da sempre, anzi, da quando hai iniziato ad avere successo, da quando abbiamo iniziato ad avere successo con Aurelio De Laurentiis, 28 anni fa. Oggi è passato più di un quarto di secolo e tra noi che cosa resta? Solo qualche messaggino. No, non lo accetto. Mi manca Christian, il mio amico, troppo, tanto”.

Boldi ha rivelato che al funerale della moglie non erano presenti nè De Sica nè la moglie. “Tu, Silvia e Aurelio non avete perdonato il fatto che me ne sia andato nel momento del nostro massimo successo? Ma non stavo bene. Ero un uomo distrutto, avevo perso mia moglie Marisa. (…) Forse un pacca sulle spalle, in quel momento, da parte del mio amico, mi è mancata. E pensare che Silvia e Marisa, praticamente coetanee, erano amiche. Oggi, a Chi, rivelo che Christian e Silvia non sono venuti nemmeno al funerale di Marisa, mia moglie, la loro amica”.

In conclusione, Boldi rivolge un messaggio pacifico anche a Silvia, la moglie di De Sica. “In giro, giovani e non mi chiedono: “Quando tornate insieme?”. Una domanda che fanno anche a te, lo so. E so che noi potremmo essere ancora un successo travolgente e non, come dici tu, “due vecchi che hanno già dato”. Cara Silvia, sappi una cosa, mi manchi anche tu. Mi mancano i tuoi consigli sempre diretti e determinati. Mi manca parlare con te di Marisa, mi mancano i nostri ricordi”.

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