In Venezuela continuano le proteste antigovernative e sale la tensione. Al momento cresce anche il numero delle vittime, ben 20.

Si tratta del bilancio di tre settimane di proteste, dopo una nuova notte di scontri a Caracas costata la vita a un manifestante, dodicesima vittima delle violenze nella capitale.

Gli agenti in assetto antisommossa e le guardie di sicurezza governative hanno dovuto fronteggiare duramente i manifestanti che chiedevano l’addio al potere del presidente Nicolas Maduro, in numerosi quartieri di Caracas.

Gli agenti hanno lanciato lacrimogeni per disperdere la folla anche nel quartiere di Palo Verde, dove sono state date alle fiamme le barricate erette dai manifestanti in strada mentre uomini armati e a bordo di alcune motociclette hanno provocato il panico. I manifestanti hanno risposto con il lancio di Molotov.

Cinquantaquattro persone, tra cui alcuni neonati, sono state evacuate da un ospedale alla periferia della capitale. Il governo sostiene che il provvedimento si è reso necessario a causa di un attacco di “bande armate guidate dall’opposizione”.

Rimpallo di accuse visto che proprio l’opposizione ha spiegato che l’evacuazione è avvenuta per timore che i lacrimogeni usati dagli agenti potessero avere effetti deleteri sulla salute delle persone ricoverate.