Francesco Totti e l’addio al calcio giocato | Ma non avrebbe dovuto annunciarlo lui stesso?

di Andrea Zito

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Francesco Totti e l’addio al calcio giocato | Ma non avrebbe dovuto annunciarlo lui stesso?

| mercoledì 03 Maggio 2017 - 18:35

Il ritiro di un campione annunciato così, quasi fosse uno dei tanti. Una dichiarazione in conferenza stampa, passata quasi inosservata all’inizio, ma chiara. “Totti? C’è l’accordo per il suo ultimo anno da calciatore e un futuro da dirigente dal prossimo”.

Una frase, quella del neo DS Monchi, quasi buttata lì, come sfuggita in un attimo di distrazione; quasi scontata, ma che scontata non è. Una frase che squarcia il velo di Maya e che svela quello che si intuiva da tempo, ma che nessuno aveva ancora osato dire (e che la Roma ancora si tiene ben lontana dal commentare e annunciare con i crismi dell’ufficialità). Francesco Totti lascia il calcio giocato: il ritiro è reale.

Sono bastati pochi minuti di conferenza stampa del neo ds giallorosso a svelare un quadro non ancora ufficiale ma piuttosto chiaro: l’accordo fra il giocatore e la dirigenza per il suo addio ai campi di gioco era già scritto, come già scritto è il suo futuro da dirigente del club (con un contratto pronto a partire dal momento del suo ritiro). “Totti è la Roma”, ha detto Monchi. E sicuramente continuerà ad esserlo.

Un ritiro (l'”ennesimo”, se pensiamo che se ne parla oramai da anni) che arriva forse nell’anno più sbiadito del capitano giallorosso: aldilà della condizione fisica, l’apporto di Totti alla squadra è stato inferiore al passato, sia sul campo (tanta, troppa panchina: ma vista l’età è anche comprensibile) sia fuori dal campo dove la sua figura carismatica si è sentita sì, ma senza andare oltre il minimo sindacale, tra uscite goliardiche e altre di mera circostanza, sebbene circondata sempre dalla devozione (o forse sarebbe meglio dire adorazione mistica) dei tifosi.

Niente a che vedere con la passata stagione, in cui la diatriba con Spalletti era stata piegata da lui (o forse anche da Spalletti stesso) a proprio vantaggio, recuperando la carica per un finale di stagione a tratti leggendario, per alcune settimane di ritrovata giovinezza e per rinnovare di nuovo, ancora, per un’altra stagione.

Una carica che ora sembra essersi davvero esaurita. Ripetere all’infinito quanto Totti abbia vinto giocando per la Roma e soprattutto quanto abbia perso rifiutando altre destinazioni ora è superfluo: rendersi conto che l’addio di Francesco Totti al calcio, stavolta sul serio, è reale… Beh un po’ di nostalgia non può che suscitarla. Sarà solo una questione di forma, ma questa storia dell’addio avremmo preferito sentirla dalla voce dello stesso Francesco. E con qualche cerimonia in più. Mica è uno dei tanti…

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