Charlie, l’ospedale londinese apre a nuove cure | “Giusto tentare, con i genitori ne siamo convinti”

di Redazione

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Charlie, l’ospedale londinese apre a nuove cure | “Giusto tentare, con i genitori ne siamo convinti”

| sabato 08 Luglio 2017 - 09:33

Il Great Ormond Street Hospital di Londra si è rivolto all’Alta Corte per tentare di percorrere un ultimo, disperato sentiero di speranza per il piccolo Charlie. La nuova udienza che si terrà lunedì “alla luce delle richieste relative a possibili altri trattamenti”. L’ospedale londinese spiega che “è giusto tentare, ne siamo convinti con i genitori di Charlie”.

“Ci sono evidenze in laboratorio che il protocollo per la cura di Charlie può funzionare“, hanno infatti scritto i medici del nosocomio romano Bambino Gesù. Il testo del documento, in cui si chiede ufficialmente ai medici inglesi di poter somministrare la terapia al bimbo, è stato postato dalla zia del piccolo sul profilo Facebook di sostegno, Charlie’s Army.

Gli esperti dell’equipe internazionale che ha redatto il documento propongono una terapia a base di deossinucleosidi, delle molecole simili ai “mattoni” del Dna. “Esistono evidenze scientifiche – scrivono – a sostegno del fatto che i deossinucleotidi esogeni applicati a cellule umane con mutazione RRM2B in coltura, accrescono la replicazione e favoriscono il miglioramento della sindrome da deplezione del DNA”.

“Siamo consapevoli – concludono gli esperti – del fatto che la terapia con deossinucleotidi per il deficit RRM2B sia sperimentale e, in teoria, dovrebbe essere testata su modelli murini. Tuttavia, non c’è tempo sufficiente per svolgere questi studi e giustificare il trattamento per Charlie Gard, che è affetto da una grave encefalopatia dovuta a mutazioni RRM2B. Alla luce di questi importanti nuovi risultati riguardanti la biodisponibilità dei deossinucleotidi somministrati per via esogena nel sistema nervoso centrale, chiediamo rispettosamente che questa terapia possa essere somministrata a Charlie Gard”.

Anche il New York Presbyterian Hospital/Columbia University Medical Center si è offerto di curare il piccolo Charlie con una terapia sperimentale negli Stati Uniti. Non ci sono barriere legali che impediscano il trasferimento e sarebbe possibile trasportare il bambino in modo totalmente sicuro. I genitori di Charlie hanno già raccolto circa 1,7 milioni di dollari per pagare il trattamento e volare negli Stati Uniti.

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