Teatro Massimo, omaggio al palermitano Sciarrino| Domani la prima dell’opera “Superflumina”

di Redazione

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Teatro Massimo, omaggio al palermitano Sciarrino| Domani la prima dell’opera “Superflumina”

| giovedì 02 Novembre 2017 - 16:14

Dopo l’esecuzione dell’integrale per flauto ieri, prosegue il grande omaggio a Salvatore Sciarrino, in occasione dei suoi 70 anni, nel Teatro Massimo di Palermo. Domani, venerdì 3 novembre alle 20.30 e sabato 4 novembre, sempre alle 20.30, prima rappresentazione italiana dell’opera Superflumina nel nuovo allestimento del Teatro Massimo, direttore Tito Ceccherini, regia, scene e costumi Rafael R. Villalobos, Orchestra e Coro del Teatro Massimo.

Un allestimento “site specific” che esplora le possibilità visuali e acustiche del Massimo. L’azione si svolge anche in platea, dove sono state rimosse le poltrone, mentre il coro sta sul palcoscenico e il pubblico si affaccia dai palchi.
“Un grande omaggio a uno dei più grandi compositori del nostro tempo che qui a Palermo è nato – dice il sovrintendente Francesco Giambrone – e che ha portato il suo talento e la sua musica in tutto il mondo. E inoltre un altro segnale dell’interesse del Teatro Massimo per i nuovi linguaggi e la musica del nostro tempo”.

L’opera Superflumina (il cui titolo è tratto dal Salmo biblico 136/137 Super flumina Babylonis), composta su commissione del Nationaltheater di Mannheim nel 2010 ed eseguita per la prima volta il 20 maggio 2011 nello stesso teatro, è una riflessione sull’emarginazione e la solitudine umana ispirata al romanzo autobiografico “By Grand Central Station I sat down and wept” pubblicato nel 1945 della scrittrice canadese Elizabeth Smart.

Una donna sola (e nel romanzo, incinta) si aggira in una grande stazione attendendo un uomo mentre i passanti la scansano e la insultano e gli annunci degli altoparlanti (realmente registrati nelle stazioni tra il 2003 e il 2006) annunciano ritardi e guasti. La donna incontra un altro disperato come lei, ma i due dopo essersi avvicinati, vanno ognuno per la propria strada, e anche un poliziotto la maltratta, interrogandola senza compassione. Lei canta tre canzoni, che descrivono la ricerca del cibo nella spazzatura, il sonno tra i cartoni e le bottiglie che rotolano, i parassiti e il disprezzo che gli emarginati subiscono quotidianamente. All’alba è ancora sola, e continua a invocare l’uomo che ha atteso invano.

Sabato 4 novembre, un altro appuntamento dell’omaggio a Sciarrino: alle 17.30 in Sala Grande “La bocca, i piedi, il suono” per 4 sassofoni contralti solisti e 100 sassofoni in movimento, in collaborazione con il Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo e l’associazione Amici della Musica di Palermo.

Foto Rosellina Garbo

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