La Consob punta il dito contro la Banca d’Italia | Nel 2013 non segnalò i problemi di Veneto Banca

di Redazione

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La Consob punta il dito contro la Banca d’Italia | Nel 2013 non segnalò i problemi di Veneto Banca

| giovedì 09 Novembre 2017 - 14:58

“Nel 2013 Banca d’Italia non segnalò alla Consob problemi di Veneto Banca in vista dell’aumento di capitale, anzi indicò che l’operazione era strumentale a obiettivi previsti dal piano per effettuare eventuali acquisizioni coerenti con il modello strategico della banca salvaguardando liquidità e solidità”. È questa la versione fornita dal dg di Consob, Angelo Apponi, in audizione alla Commissione banche.

Secondo Apponi, “le reazioni della Consob dipendono dal tipo di informazioni e dalla convergenza di indizi”. “L’ispezione si fa quando esistono sufficienti indizi – continua Apponi – Riteniamo che sia stata seriamente trattata con una nota nel prospetto informativo che è il documento previsto dalle norme comunitarie, può piacere o no“.

“All’epoca non avevamo indizi e infatti abbiamo proceduto quando ci hanno informato“. “Se avessimo avuto segnali di quella profondità avremmo reagito in maniera diversa”, dichiara il dg di Consob secondo cui la lettera della Banca d’Italia dell’8 maggio 2013 “non segnalava una sofferenza, anzi prevedeva un’acquisizione”.

La Consob ha poi fatto presente che, in merito al caso di Veneto Banca, “la vigilanza è stata ostacolata da dati fasulli“. Per avviare le operazioni di controllo, ha dichiarato Apponi, “non è che aspettiamo che qualcuno ci segnali che lo dobbiamo fare, perché tutto il nostro sistema è basato su analisi statistiche. Se noi elaboriamo dati che ci provengono dagli intermediari, la vigilanza può trovare ostacolo nel momento in cui ci vengono comunicati dati falsi. I dati che venivano forniti da queste due banche non erano veritieri e chi diffonde dati falsi risponderà delle sue affermazioni”.

“Da undici anni chiediamo alle autorità di vigilanza, Banca d’Italia per le banche e Ivass per le assicurazioni, informazioni che possono essere utili in caso di aumenti di capitale dei soggetti vigilati”. Anche il candidato premier M5s, Luigi Di Maio, ha detto la sua in occasione di un convegno su Mps: “Tra Consob e Bankitalia è in atto un drammatico teatrino. Volano stracci e ci mettono così in seria difficoltà con la comunità internazionale. Dicono che il Movimento non è credibile, saranno credibili loro. È chiaro che chi ha vigilato finora non può vigilare più”.

 

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