Dl Fisco, il Senato dà l’ok al maxiemendamento | Prevista una stretta alla vendita online di e-cig

di Redazione

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Dl Fisco, il Senato dà l’ok al maxiemendamento | Prevista una stretta alla vendita online di e-cig

| giovedì 16 Novembre 2017 - 15:59

Il Senato ha dato il suo “ok” alla fiducia sul maxiemendamento al decreto fiscale collegato alla manovra. A favore si sono espressi 148 senatori, 116 i “no” e nessun astenuto. Il provvedimento, che deve essere convertito in legge entro il 15 dicembre, passa ora alla Camera

Tra le novità di maggior rilievo al maxiemendamento c’è la stretta sulla vendita delle sigarette elettroniche. Si tratta di una misura volta a contrastare l’evasione del 50% del giro d’affari riconducibile al solo mercato online. Le sigarette elettroniche potranno infatti essere vendute soltanto nelle tabaccherie e nelle rivendite autorizzate.

Grazie alla misura si potranno garantire maggiori controlli sanitari sui liquidi. Il governo stima di incassare nel 2017 4 milioni di gettito sui 115 milioni previsti, a causa sia del contenzioso legato alla tassazione sui liquidi sia all’evasione. L’imposta di consumo sull’e-cig, si legge nella relazione tecnica, è di 0,393 (+Iva) al millilitro per i liquidi di inalazione, contenenti o meno nicotina.

“Per la mancanza di controlli amministrativi frontalieri, per i prezzi più bassi praticati negli altri Paesi e a causa di un lungo contenzioso, nonché soprattutto di comportamenti elusivi ed evasivi – si legge nella relazione – lo Stato incasserà nel 2017 un importo pari a circa 4 milioni di euro”.

In attesa della sentenza della Corte costituzionale, alcune aziende hanno applicato l’imposta di consumo esclusivamente alla quantità di nicotina presente nel liquido e non all’intera quantità di liquido contenente nicotina di fatto pagando 1/10 dell’imposta dovuta”. La sentenza della Corte che stabilisce che la tassazione si applica a tutta l’intera quantità di liquido contenente nicotina, ha spiegato la senatrice Simona Vicari, “è arrivata poche ore dopo il via libera all’emendamento, facendo chiarezza”.

Nella relazione si stima un giro d’affari “in totale evasione d’imposta pari al 50% del giro d’affari dichiarato” in base al quale si avrebbe un’imposta aggiuntiva pari al 50% di 75 milioni di euro, cioè 37 milioni (oltre Iva). “Ove il commercio avvenisse esclusivamente in un canale autorizzato, e quindi maggiormente controllabile – spiega la relazione – potrebbe essere recuperato a tassazione almeno il 21% dell’importo che oggi si stima evaso, pari a circa 7,8 milioni”.

A tale ammontare dovrebbe essere aggiunta l’Iva pari a circa 1,7 milioni”. Pertanto alla misura viene attribuito un maggior gettito stimato per il 2018 e anni successivi pari a 9,5 milioni. Novità che non piacciono a tutti, soprattutto a chi ha deciso di scagliarsi con violenza contro Simona Vicari di Alternativa Popolare.

”Spero – si legge in uno dei commenti – che tutti il male che hai generato ti ritorni contro..”; “Ladra bastarda”, è uno degli insulti mentre in altri post spuntano commenti di stampo sessista; alcune infine sono minacce: “Attenta tu e i tuoi marci colleghi perché ti faranno la festa”. La senatrice però non si preoccupa: “La legalità ha avuto la meglio – dice – nonostante le minacce, anche personali, che in queste ore sto ricevendo sui social e in privato solo per aver voluto il rispetto delle regole e il pagamento di un’imposta evasa e elusa”.

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