Allattamento misto: pro e contro e come procedere

di Redazione

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Allattamento misto: pro e contro e come procedere

| sabato 25 Novembre 2017 - 11:00

Accade spesso che una mamma non possa allattare sempre il proprio bambino. In questo caso si può optare per l’allattamento misto che consiste nell’alternare l’allattamento al seno al biberon. Si sceglie solitamente l’allattamento misto:

  • – perché il latte materno non è abbondante e quindi il neonato necessità di un’aggiunta
  • – nel caso in cui la madre sia malata e voglia evitare di contagiare il proprio bambino
  • – quando il latte materno non permette una crescita adeguata del bambino
  • – nel caso in cui la madre debba riprendere l’attività lavorativa o abbia avuto un parto gemellare

Esistono 2 tipi di allattamento misto, ognuno adatto a un’esigenza particolare. Per ogni approfondimento si consiglia di consultare un pediatra.

Allattamento misto complementare

L’allattamento complementare consiste nell’alternare, in un’unica poppata, l’allattamento al seno a quello in biberon. Questo permette di continuare a stimolare con la suzione la produzione di latte materno. Solitamente viene consigliato alle mamme che non vogliono interrompere l’allattamento al seno per passare gradualmente allo svezzamento.

Come procedere?

Per l’allattamento misto complementare bisogna iniziare la poppata attaccando al seno, per circa 15/20 minuti, il neonato. Fate quindi una pausa e continuate ad allattare con il biberon mantenendo il contatto visivo con il bambino: il momento della poppata, anche se con latte artificiale, è un momento per saldare il rapporto tra mamma e bebè.

Allattamento misto alternato

Questo tipo di allattamento misto consiste nell’alternare le poppate al seno e con biberon. L’allattamento misto alternato è il più comune e viene utilizzato per iniziare a produrre meno latte materno e quindi procedere gradatamente allo svezzamento.

Pro e contro dell’allattamento misto

Quando ci trova a prendere la decisione di adottare o meno l’allattamento misto bisogna considerare i pro e i contro. L’allattamento al seno è fondamentale per i primi 6 mesi di vita del bebè perché garantisce il trasferimento di anticorpi, fondamentali per la salute del bambino. Ma il latte materno, a differenza del latte formulato, non contiene la vitamina K, utile per evitare il verificarsi di emorragie, e la vitamina D importante la crescita e stabilità dell’apparato osseo.

Un altro problema si può riscontrare nella consistenza delle feci. Con l’allattamento misto può cambiare e apparire più molle. Può capitare anche che il bambino inizi a soffrire di stitichezza e di colichette. In questo caso consultate un pediatra che saprà sicuramente consigliarvi.

Infine può accadere che il bebè rigurgiti o vomiti. Niente paura, può essere una reazione normale all’allattamento misto. Verificate però che ciò non avvenga frequentemente perché in questo caso il neonato potrebbe soffrire di infiammazioni o disagi del tratto gastroenterinale o di reflusso gastroesofageo. Consultate sempre un medico per averne conferma.

 

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