Facebook 10 anni dopo: fra mito, cinema e amicizie virtuali

di Francesco Lamiani

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Facebook 10 anni dopo: fra mito, cinema e amicizie virtuali

| mercoledì 05 Febbraio 2014 - 15:11

Se le cose sono andate veramente così, allora il mito di Facebook è nato sotto l’egida del tradimento. La trama di ‘The Social Network’, riproposto ieri da Sky Cinema per salutare i 10 anni di Facebook, tratteggia un Mark Zuckerberg cinico e spietato nei confronti dell’amico Duardo Saverin che, stando alla sceneggiatura del film (vincitrice di un Oscar), avrebbe avuto il merito di studiare l’algoritmo che ha poi permesso la realizzazione finale di Facebook e soprattutto di avere cacciato la grana per far partire il progetto pensato da Zuckerberg.

La pellicola di David Fincher gira attorno alla causa intentata da Saverin e da altri protagonisti della ‘presunta’ genesi di Facebook nei confronti di Zuckerberg: un valzer di avvocati dai capelli grigi messi a tacere da un ragazzino in tuta e ciabatte.

Le esigenze di copione hanno certamente modificato i fatti e probabilmente la verità rimarrà un affaire privato (il film documenta un accordo di riservatezza tra le parti in causa che conferisce un ulteriore alone di mistero alla nascita di Facebook), ma di The Social Network rimane soprattutto uno spaccato di questi dieci anni che assomigliano ad un’era geologica. Se il povero Duardo del film si affanna nella ricerca pubblicitaria, oggi Fb è un elemento imprescindibile del business di ogni azienda, lo strumento che mette in contatto soggetti lontani accomunati, però, da affinità commerciali. Per esempio.

Certo le derive di Facebook sono potenzialmente pericolose, come testimoniato dalle tante operazioni della Polizia postale che in più di una occasione ha invitato ad un uso prudente, ma la rete e nello specifico Fb ci ha resi partecipi di eventi che in passato abbiamo vissuto a distanza pur essendone inconsapevolmente accomunati.

Il rischio rimane quello di un allontanamento dai contatti reali, dall’amicizia vera e dalla schiettezza di dire in faccia ciò che si pensa. Per questo ci piace ricordare la battuta più ‘acida’ del film di Fincher attribuita alla presunta ex ragazza di Zuckerberg: “Le stronzate maligne le dici da una stanza buia perché ormai quelli come te sfogano così la rabbia”.

E’ pur vero, giocando ancora con le citazioni celebri del film e nello specifico del claim di ‘The Social Network’, che “non arrivi a 500 milioni di amici senza farti qualche nemico”.

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