Come funziona il Porcellum

di Redazione

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Come funziona il Porcellum

| lunedì 25 Febbraio 2013 - 13:07

porcellum

PALERMO, 25 FEBBRAIO 2013 – Definita porcellum dal politologo Giovanni Sartori, la legge elettorale con cui l’Italia si è recata alle urne in questi due giorni prevede un sistema proporzionale con premio di maggioranza e sbarramenti.

Si vota con liste bloccate, ovvero l’elettore non può indicare preferenze e scrivere nomi; si limita a votare solo per delle liste di candidati. L’elezione dei parlamentari dipende quindi completamente dalle scelte e dalle graduatorie stabilite dai partiti.

La legge prevede un “premio di maggioranza”: alla Camera dei deputati viene garantito un minimo di 340 seggi alla coalizione che ottiene la maggioranza relativa dei voti. Da notare che 12 seggi, assegnati alla “circoscrizione Estero”, sono contemplati a parte, come anche il seggio della Valle d’Aosta. In Sicilia si eleggono, 52 deputati nelle due circoscrizioni Sicilia occidentale e orientale. Per quanto concerne il Senato, il premio di maggioranza è invece garantito su base regionale, in modo da assicurare alla coalizione vincente in una determinata regione almeno il 55% dei seggi ad essa assegnati (14 su 25, per esempio, in Sicilia).

La legge introduce anche delle soglie di sbarramento.

Nello specifico, per ottenere seggi alla Camera, ogni partito o lista deve ottenere almeno il 4% dei voti nazionali mentre le coalizioni devono ottenere almeno il 10%. Le liste collegate ad una coalizione che abbia superato la soglia prescritta, partecipano alla ripartizione dei seggi se superano il 2% dei voti; partecipa inoltre alla ripartizione il primo partito al di sotto di questa soglia all’interno della stessa coalizione (il cosiddetto “miglior perdente”). Questo vuol dire che se una coalizione che superi lo sbarramento del 10% fosse formata da tre partiti di cui solo due superino il 2%, il terzo entrerebbe sicuramente alla Camera con qualsiasi percentuale; se una coalizione fosse formata da quattro partiti di cui solo due superano il 2%, entrerebbe alla camera solo il più votato degli altri due che non hanno superato la soglia. Se una coalizione non dovesse superare il 10%, ogni singolo partito che la compone deve superare il 4%.
Per ottenere seggi al Senato, ogni partito o lista deve ottenere almeno l’8% dei voti mentre le coalizioni devono ottenere almeno il 20%. Le liste collegate ad una coalizione che abbia superato la soglia prescritta, partecipano alla ripartizione dei seggi se superano il 3% dei voti. Questo metodo ricorda quello della legge elettorale usata in Toscana, che prevede simili sbarramenti. La differenza sostanziale con la Camera è data dal fatto che le soglie e il premio di maggioranza non sono calcolati sui voti nazionali, ma su base regionale. Per questo motivo alcune regioni risultano più importanti di altre perché i seggi assegnati dipendono dalla popolazione regionale, tant’è che i giornalisti hanno iniziato a chiamare la Lombardia Ohio d’Italia per la suo peso simile a quello che ha lo stato americano nelle elezioni del presidente degli Stati Uniti.

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