DIETA: Meteorismo e flatulenza, come evitarli. Ecco quali cibi abolire

di Redazione

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DIETA: Meteorismo e flatulenza, come evitarli. Ecco quali cibi abolire

| venerdì 10 Maggio 2013 - 23:54

carollo leandro nutrizionista

PALERMO, 11 MAGGIO 2013 – Dal punto di vista dietetico bisogna focalizzare l’attenzione sull’abolizione dei cibi che aumentano la produzione di gas o la flatulenza. Il controllo della malattia richiede la conoscenza delle possibili fonti di gas.

 

Il 99% del gas intestinale è rappresentato da cinque gas (azoto, ossigeno, idrogeno, monossido di carbonio e metano). Questi possono derivare da due fonti: l’ingestione di aria e il gas prodotto all’interno del tratto gastrointestinale.

 

L’azoto e l’ossigeno sono presenti nell’atmosfera e normalmente raggiungono l’intestino attraverso l’aria deglutita. L’ingestione di aria è solitamente responsabile del gas presente nell’esofago e nello stomaco. Non è ancora chiaro se e quale frazione dell’aria ingerita passi nel piccolo intestino: infatti, la maggior parte dell’aria deglutita viene rigurgitata e di solito non passa nel piccolo intestino. La posizione orizzontale può interferire con la normale eruttazione del gas gastrico ed aumentare le probabilità del passaggio di aria nel duodeno.

 

L’idrogeno, l’anidride carbonica e il metano vengono prodotti nell’intestino e rappresentano la maggior parte del gas emesso.

 

L’idrogeno si forma nel colon per azione dei batteri intestinali sui substrati fermentabili. L’anidride carbonica può essere prodotta nella parte più prossimale del tratto intestinale, quando gli acidi grassi che si liberano durante la digestione dei lipidi alimentari, e l’acido cloridrico gastrico vengono neutralizzati dai carbonati. Come l’idrogeno, anche l’anidride carbonica viene prodotta nel colon dall’azione dei batteri sul contenuto fermentabile dell’intestino. Il metano viene anch’esso prodotto nel colon da parte dei batteri, ma la sua produzione non è correlata all’ingestione di particolari alimenti. La tendenza a produrre metano sembra essere una caratteristica familiare. Normalmente il gas viene riassorbito attraverso la parete colica durante il suo transito nell’intestino.

 

I disturbi provocati dal gas assumono solitamente una di queste tre forme: eccessiva eruttazione; dolore e distensione addominale; eccessiva flatulenza.

Eccessiva eruttazione: L’aria deglutita (aerofagia) è solitamente responsabile delle eruttazioni ed è spesso il risultato di una abitudine comportamentale. In alcuni soggetti l’eruttazione avviene durante o immediatamente dopo l’ingestione di cibo. L’ansia può aumentare l’aerofagia poiché è noto che gli atti della deglutizione aumentano in risposta agli stress psicologici. I cibi che contengono aria come parte della loro struttura o che vengono addizionati d’aria durante la loro preparazione possono contribuire all’ingestione di gas

 

Dolore e distensione addominale: Spesso descritti come “eccessiva quantità di gas”, il dolore e la distensione addominale sono frequentemente associati a disordini gastrointestinali. Molti di coloro che lamentano questi disturbi non hanno in realtà segni d’iperproduzione di gas ma sembrano avere un’anormale motilità intestinale che causa una difficoltà al passaggio dell’aria attraverso l’intestino. Inoltre questi ultimi lamentano sensazioni di disagio con volumi di gas intestinale che sono invece ben tollerati dalla maggior parte delle persone. 

 

Eccessiva flatulenza: E’ il risultato dell’emissione di gas prodotto dal colon. L’aria deglutita non contribuisce in maniera apprezzabile alla formazione di gas colico. Anche l’anidride carbonica formatasi nel duodeno viene assorbita durante il suo transito nel piccolo intestino e non partecipa alla composizione dell’aria colica. L’eccessiva formazione di gas nel colon può essere il risultato di alterazioni dell’assorbimento o dell’ingestione di cibi contenenti carboidrati non assorbibili. Nei soggetti con malassorbimento, alcuni costituenti dei cibi quali il lattosio, che normalmente viene digerito ed assorbito nel piccolo intestino, giungono al colon dove possono essere fermentati dalla flora batterica.

 

I soggetti normali senza alterazioni dell’assorbimento possono anch’essi produrre notevoli quantità di gas. Alcuni carboidrati, non completamente digeriti dagli enzimi nel piccolo intestino, possono passare non assorbiti nel colon dove vengono prontamente fermentati dai batteri con produzione di idrogeno, anidride carbonica e metano. Alcuni carboidrati non assorbibili sono presenti nei legumi e in alcune varietà di frutta, verdura e cereali. In alcuni soggetti il fruttosio può essere digerito incompleto e perciò essere causa di sintomi. Il fruttosio è un comune costituente della frutta, di alcuni dolcificanti di bibite e viene utilizzato come conservante della frutta.

 

Cibi che possono contribuire alla produzione di gas: Fagioli secchi, piselli secchi, fagioli cotti, soia, lenticchie, cavoli, ravanelli, cipolle, broccoli, cavolfiori, cetrioli, crauti. Prugne, mele, uva passa, banane. Cereali integrali, eccessive quantità di prodotti a base di grano o frutta. Cibi ad alto contenuto di lattosio: latte, gelai, frappè, creme. Dolcificanti artificiali: sorbitolo e mannitolo che sono presenti in alcune caramelle “dietetiche” o chewing gum senza zucchero. Cibi ad alto contenuto di grassi come i fritti, carni grasse, salse ricche di panna, ecc.  

 

Cause di ingestione di aria: Deglutizioni ripetitive e frequenti che possono essere causate da dentature mal funzionanti, chewing-gum, tabacco, succhiare caramelle o sorseggiare le bevande. Mangiare ed inghiottire rapidamente cibi e bevande. Succhiare con la cannuccia, bere da bottiglie a collo stretto, fumare. Cibi che contengono aria come le bibite con anidride carbonica e la panna montata. 

 

Altri fattori che possono influenzare la produzione o la ritenzione di gas: Coricarsi subito dopo i pasti. Inattività fisica. Stress.

 

*dietista, consigliere regionale dell’Associazione Italiana di dietologia e nutrizione clinica

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