Legge di Stabilità, il fronte sindacale si spacca | Cgil e Uil in piazza senza la Cisl

di Maria Teresa Camarda

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Legge di Stabilità, il fronte sindacale si spacca | Cgil e Uil in piazza senza la Cisl

| lunedì 11 Novembre 2013 - 16:01

Manifestazione nazionale il 15 novembre contro la legge di Stabilità e il governo Letta. La protesta è stata organizzata dai sindacati confederati Cgil, Cisl e Uil. Ma in Sicilia il fronte sindacale si è spaccato e la Cisl ha deciso di non partecipare ai cortei.

“La mobilitazione della Cisl Siciliana – è spiegato in un documento del sindacato guidato da Maurizio Bernava – si svolgerà in due tappe: il 15 novembre con l’adesione allo sciopero nazionale di 4 ore, ma sui posti di lavoro, senza partecipare a manifestazioni locali. E sabato 23 novembre con l’organizzazione di una unica manifestazione pubblica regionale aperta alle adesioni di associazioni e soggetti della rappresentanza sociale”.

Quello che è successo, in pratica, è che la Cisl siciliana avrebbe voluto cogliere l’occasione della grande mobilitazione di strutture, militanti sindacali, lavoratori e pensionati messa in atto per lo sciopero indetto dal livello nazionale, per investire anche la Regione siciliana e gli Enti locali “sull’urgenza di assumere scelte chiare e necessarie per ridurre gli enormi sprechi, i costi eccessivi della politica e di funzionamento amministrativo, di recidere le radicate posizioni di rendita speculativa e clientelare, per recuperare risorse per finanziare l’abbattimento delle tasse e delle addizionali locali, delle tariffe, i progetti di sviluppo produttivo e l’implementazione delle politiche sociali”. Ma la Cgil e la Uil dell’Isola non hanno aderito al progetto.

“La manifestazione è nata per protestare contro le decisioni del Governo Letta – spiega Claudio Barone, segretario generale Uil Sicilia – e dunque non vedo cosa c’entri Crocetta. La decisione della Cisl è insostenibile e non ce la spieghiamo“.

Fermo nelle sue posizioni Bernava: “Meglio una forte alleanza sociale – dice – che un’ipocrita unità sindacale. Dobbiamo stare dalla parte dei lavoratori, e tutti insieme far sentire al governo regionale il pressing di tutto il mondo del lavoro”.

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