Il serial killer in fuga in autostrada | L’appello del difensore: “Chiamami”

di Maria Teresa Camarda

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Il serial killer in fuga in autostrada | L’appello del difensore: “Chiamami”

| giovedì 19 Dicembre 2013 - 08:58

Sono proseguite per tutta la notte ricerche di Bartolomeo Gagliano, il carcerato siciliano di 55 anni evaso ieri dal carcere di Genova. Posti di blocco, controlli in stazioni ferroviarie e dei bus, sistemi elettronici di rilevamento targhe e tecniche tradizionali di ricerca, però, non sono serviti a nulla: il delinquente, definito dalle forze dell’ordine “molto pericoloso” è ancora in fuga ed è armato.

Un video effettuato dal sistema di sorveglianza del pronto soccorso dell’ospedale di Lavagna, in provincia di Genova, è stato sequestrato dai carabinieri: nei filmati potrebbe esserci l’immagine di Bartolomeo Gagliano. Il personale del pronto soccorso ha segnalato, infatti, ai militari che ieri sera un uomo sospetto, dalle fattezze simili al serial killer, si aggirava nei pressi del pronto soccorso del levante genovese. Quando gli sono stati chiesti i documenti, questi si è allontanato senza fornire le proprie generalità. In nottata sono stati fatti i primi raffronti sulle immagini del filmato, anche grazie all’aiuto di personale della polizia penitenziaria che lo frequentava direttamente. I risultati sono però per ora incerti. Inoltre, pare che l’auto con cui Gagliano si è dato alla fuga sia stata notata in autostrada all’uscita dalla città di Savona.

Gagliano, che con un permesso premio si era recato a Savona a trovare la madre, con una pistola ha minacciato un panettiere del quartiere perché lo portasse con la sua Panda Van verde targata CV848AW da Savona a Genova. Giunto a destinazione ha fatto scendere la vittima e ha fatto perdere le proprie tracce. Le indagini adesso proseguono a tappeto in tutto il territorio nazionale.

Molte le polemiche sorte per la fuga del serial killer dal carcere. Il direttore del carcere Marassi, Salvatore Mazzeo, è finito nell’occhio del ciclone per una dichiarazione rilasciata poche ore dopo l’evasione all’emittente ligure Primocanale: “Noi non sapevamo che aveva quei precedenti penali, per noi, in base al fascicolo di reato per cui era detenuto (risalente al 2006, anno del trasferimento al Marassi, n.d.r.), era un rapinatore”.

Infuriato il Guardasigilli Annamaria Cancellieri. “Si tratta di un episodio gravissimo che richiede un accertamento molto rigoroso. Faremo chiarezza – assicura il ministro della Giustizia – ed individueremo eventuali responsabilità. Fatti di questo genere non possono e non devono accadere. Inutile negare che questo rischia di essere un duro colpo a quanto stiamo facendo per rendere il carcere un luogo più civile e in grado di assolvere alla propria funzione rieducativa”.

Il serial killer siciliano è responsabile di tre omicidi avvenuti tra il 1981 e il 1989, tra cui una prostituta, un transessuale e un travestito. Su di lui pesa anche la condanna per il tentato omicidio di una quarta persona. Internato all’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino era già riuscito a fuggire  nel 1989. Ma nella sua storia di detenuto ci sono ben sei evasioni.

“La terapia a cui Gagliano era stato sottoposto si era conclusa – ha aggiunto il direttore Mazzeo – e da mesi il suo atteggiamento era molto migliorato. La madre stava male e gli abbiamo concesso il suo terzo permesso premio. Non ci aspettavamo che questo potesse accadere”.

L’uomo, secondo le informazioni raccontate dal panettiere sequestrato, ha con sé tre borse e una pistola e secondo gli inquirenti non è escluso che possa uccidere ancora.

L’avvocato difensore di Gagliano, Mario Iavicoli, che lo assite dal 2011, gli ha lanciato un appello: “Se cambi idea, chiamami. Sono a tua disposizione e a disposizione della tua famiglia”. Iavicoli ha chiesto agli organi di stampa di diffondere questo suo appello sperando che Gagliano lo contatti al piu’ presto

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