Parlamento siciliano nella bufera | “Spese pazze”, fioccano gli avvisi di garanzia

di Maria Teresa Camarda

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Parlamento siciliano nella bufera | “Spese pazze”, fioccano gli avvisi di garanzia

| martedì 14 Gennaio 2014 - 18:53

Bufera all’Ars sui gruppi politici. Tredici capigruppo della scorsa legislatura hanno ricevuto un invito a comparire davanti ai pubblici ministeri della Procura di Palermo per lo scandalo legato alle spese dei gruppi. L’accusa è di peculato.

In Aula, nel corso della discussione sulla Finanziaria, Antonello Cracolici, ex capogruppo del Partito democratico all’Assemblea regionale siciliana, ha preso la parola per darne notizia al Parlamento regionale. “Mi sembra giusto dare questa comunicazione: ho ricevuto un avviso a comparire di fronte alla Procura di Palermo per atti legati al mio ruolo di capogruppo. Ho voluto comunicarvelo di persona per evitare che su questa notizia si generino false interpretazioni, ricostruzioni di retroscena o misteri”.

Acquisiti di cravatte, borse, ma anche biancheria intima griffata, gioielli e rimborsi di soggiorni in alberghi di lusso: sarebbero queste secondo le Fiamme Gialle le spese che i deputati avrebbero effettuato con i rimborsi destinati ai Gruppi parlamentari. Con il denaro dei Gruppi sarebbero anche state pagate multe prese dai parlamentari, regali fatti a colleghi dell’Ars per la nascita dei figli, o per matrimoni. Le spese illegittime ammonterebbero a oltre 10 milioni di euro.

Per potere intascare i rimborsi destinati ai Gruppi parlamentari alcuni dei deputati indagati si sarebbero fatti fare lo scontrino della mancia di un euro lasciata al bar. Dall’inchiesta è emerso che molti dei fondi distratti dalle casse dei Gruppi parlamentari finivano nelle tasche dei portaborse attraverso pagamenti extra e soldi fuori busta.

Gli avvisi a comparire riguardano Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco, Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Antonello Cracolici, Francesco Musotto, Rudy Maira, Nicola Leanza, Nicola D’Agostino, Giambattista Bufardeci, Innocenzo Leontini e Cataldo Fiorenza (guarda le foto degli indagati). Ma non è escluso che nelle prossime ore avvisi simili arrivino anche ad altri.

Tra gli indagati – oltre al deputato del Pd responsabile del Welfare, Davide Faraone, all’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e all’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio – anche l’attuale presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e i deputati Nino Dina, Salvatore Cordaro, Gaspare Vitrano, Massimo Ferrara, Franco Mineo, Giuseppe Lupo, Bernardo Mattarella, Cateno De Luca, Riccardo Savona, Lino Leanza, Paolo Ruggirello, Salvino Pantuso, Carmelo Curenti e Alessandro Aricò.

L’inchiesta avviata un anno e mezzo fa dalla Procura di Palermo, infatti, riguarda complessivamente 83 deputati delle ultime due legislature più altre 14 persone, tra dipendenti e consulenti dei gruppi parlamentari. Ad interrogarli saranno i pm Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Luca Battinieri, coordinati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci.

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