Sicilia, Greenpeace contro le trivellazioni | Ambientalisti contestano il governatore Crocetta

di Claudio Porcasi

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Sicilia, Greenpeace contro le trivellazioni | Ambientalisti contestano il governatore Crocetta

| venerdì 06 Giugno 2014 - 14:22

Piovono dure le critiche degli ambientalisti sul governatore Rosario Crocetta dopo i la firma del protocollo di intesa tra la Regione Siciliana e Assomineraria, Edison e EniMed per lo sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio presenti nel Canale di Sicilia.

“Crocetta è stato fulminato sulla via del catrame – attacca Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia – e ha consegnato il Canale di Sicilia ai petrolieri. Da buon politico, ha firmato i nostri appelli contro le trivelle in campagna elettorale per poi rimangiarsi tutto davanti all’odore dei soldi. Pecunia non olet: nemmeno se puzza di bitume come il famoso pozzo ‘Vega B’. Di lavoro ce ne sarà poco e di rischi, soprattutto per la pesca e per il turismo, molti”

Il tema delle trivellazioni in Sicilia è stato al centro di una la mozione parlamentare presentata all’Assemblea regionale siciliana dai deputati del Movimento 5 Stelle con la quale chiedevano di bloccare tutte le trivellazioni in via di autorizzazione perché “potrebbero innescare terremoti in Sicilia, terra ad alto rischio sismico, così come avvenuto in Emilia”.

La relazione tra le trivellazioni e i terremoti è però stata esclusa categoricamente da Enzo Boschi, geofisico di fama internazionale che, intervistato da BlogSicilia, ha dichiarato che “non è assolutamente dimostrato che le trivellazioni provocano terremoti. Così come non è vero che l’industria petrolifera provoca danni alle falde acquifere facendole abbassare”.

Greenpeace negli ultimi due anni ha presentato documenti precisi che smascherano i piani dei petrolieri e di chi dovrebbe controllarli. Con la sua campagna ‘U mari nun si spirtusa’ ha proposto un “Piano Blu” per valorizzare il mare di Sicilia, l’unico vero oro blu dell’isola, e per difenderlo da rischi che appaiono evidenti a tutti tranne che al presidente della Regione Siciliana.

“Su questo piano, la giunta Crocetta ci ha promesso due anni fa un tavolo di confronto che si è poi rimangiata – continua Giannì. – I siciliani adesso hanno tutti gli elementi per valutare chi è davvero il presidente della loro regione. Il verso è sempre quello: con i petrolieri, contro il mare di Sicilia”.

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