Zeman conquista Cagliari e bacchetta il calcio italiano: “Siamo rimasti indietro”

di Stefania Brusca

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Zeman conquista Cagliari e bacchetta il calcio italiano: “Siamo rimasti indietro”

| mercoledì 02 Luglio 2014 - 14:44

È stato accolto con tutti gli onori Zdenek Zeman al suo arrivo al Cagliari. È durata oltre un’ora la conferenza stampa alla quale ha preso parte, anche il neo presidente Tommaso Giulini, subentrato a Massimo Cellino.

Sul rinnovamento nel mondo del calcio in Italia Zeman dopo la pessima figura dei mondiali afferma:  “Ci vuole gente che ama il calcio e non i soldi. Non c’è un allenatore ideale per me. Noi siamo rimasti indietro, qui si fa poco, altrove si fa. Pensavamo che non ci potesse succedere nulla e ci siamo sempre detti che siamo bravi. Questo è il problema”.

“Mi piace stare sul campo, mi piace lavorare con i giovani – continua il boemo – che mi fanno ringiovanire. Mi ero accordato col Bologna, ma mi sono spaventato per la situazione societaria. Mi fa piacere essere a Cagliari con un presidente giovane, con una nuova proprietà, con l’idea di fare il mio calcio e divertire. Non esiste un giocatore incedibile, vorrei che Astori restasse. Cagliari è una piazza che fa la Serie A da tanti anni, l’unica cosa che manca è lo stadio”.

Qualche perplessità su Cossu : “Bisogna vedere le motivazioni che ha, è avanti con l’età”. Meno dubbi su Conti: “L’ho fatto giocare nel ’98, ha personalità, è un giocatore importante, con me il regista non deve correre tanto”.

Sui movimenti di mercato Giulini sottolinea: “Non c’è un budget preciso, finora abbiamo speso un milione per il portiere Colombi (il giocatore deve ancora firmare) e uno per la punta Capello. Non vorremmo perdere la coppia di difensori Astori-Rossettini, potremmo fare un sacrificio (Ibarbo) se andremo a prendere due giocatori importanti che stiamo seguendo. Non rimarrà chi sta qui malvolentieri”. Il presidente si riferisce chiaramente a Pinilla che dall’altra parte del mondo ha fatto capire che Cagliari è il passato: “Lo multeremo”.Zeman poi bolla il tatuaggio sulla schiena con la traversa come: “Masochismo”.

Poi una lunga parentesi e qualche frecciata sul suo passato romanista. Zeman dice di non patire i calciatori di personalità: “Forse è De Rossi che ha sofferto me, io non l’ho sofferto”. “Io credo di aver fatto bene, altri magari non sono d’accordo. Ho battuto Inter, Milan e Fiorentina, la squadra è arrivata in finale di coppa Italia, le ho fatto guadagnare tanti soldi dalle cessioni di Osvaldo, Lamela e Marquinhos, valorizzando i giovani”.

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