Immigrazione, l’ipocrisia dell’Unione europea | “Ecco Frontex plus, un Mare nostrum ridotto”

di Maria Teresa Camarda

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Immigrazione, l’ipocrisia dell’Unione europea | “Ecco Frontex plus, un Mare nostrum ridotto”

| martedì 26 Agosto 2014 - 09:17

Vertice a Roma sull’emergenza immigrazione, in vista dell’incontro di domani tra il commissario Ue per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom, e il ministro dell’Interno italiano, Angelino Alfano. Esperti della Commissione europea, delle autorità italiane e dell’agenzia europea per la protezione delle frontiere, Frontex, si riuniranno per discutere il possibile avvio di una missione rafforzata di Frontex nel Mediterraneo, definita “Frontex Plus”.

Il portavoce del commissario Malmstrom, Michele Cercone, ha spiegato, però, che la sostituzione di Mare Nostrum con Frontex “non è ipotizzabile perché non ci sono né fondi né mezzi” e che sono, quindi, “totalmente infondate” le indiscrezioni di stampa in base alle quali Frontex possa farsi carico del lavoro di Mare Nostrum in un’area più ristretta del Mediterraneo rispetto a quella in cui opera attualmente la missione italiana. Il portavoce ha ribadito quanto già detto in via ufficiale dall’Ue, e cioè che ciò che è fattibile è soltanto il lancio di un’operazione Frontex Plus a sostegno di Mare Nostrum, “magari un Mare Nostrum ridotto”.

Mentre l’Italia si ritrova invischiata nella difficile operazione di salvare la vita a migliaia di migranti che dall’Africa cercano di raggiungere l’Europa, spesso con mezzi di fortuna, come gommoni e pescherecci malconci, e nonostante gli sforzi, anche economici, siano destinati soltanto a crescere, e siano a carico attualmente soltanto dell’Italia, l’Ue – in un paradosso che sa molto di ipocrisia – da un lato plaude al salvataggio di vite umane, ma dall’altro rimane avvinghiata alla sua posizione intransigente e contraria a Mare Nostrum in quanto rappresenta “una sorta di linea di traghetti informale tra Libia e Italia, e incentiva in sostanza la messa in mare di immigrati clandestini”.

Sulle traversate dei profughi nel Mediterraneo, infine, è intervento anche l’Osservatore Romano, dando la notizia dell’ennesimo naufragio in cui hanno perso la vita 24 persone, con un titolo più che esplicito: “Come una guerra”. Il quotidiano della Santa Sede parla di “ecatombe senza fine” e spiega come si stia combattendo “una nuova, silenziosa guerra. Quella dell’immigrazione. I numeri dei morti nel Mediterraneo sono ormai quelli di una guerra”.

E un appello all’Europa arriva anche dal Siap e dall’associazione che rappresenta i funzionari di polizia: “L’Europa non può alzare le spalle di fronte all’esodo migratorio che interessa l’Italia, cui il nostro Paese sta facendo fronte con l’operazione ‘Mare nostrum’. Il Mediterraneo è un mare europeo, come l’Italia è una frontiera del vecchio continente”.

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