Almaviva, si apre uno spiraglio sulla vertenza | La scadenza della commessa potrebbe slittare

di Redazione

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Almaviva, si apre uno spiraglio sulla vertenza | La scadenza della commessa potrebbe slittare

| venerdì 16 Gennaio 2015 - 12:40

Sul fronte della vertenza Almaviva si apre un piccolo spiraglio. La Wind infatti, committente dell’azienda, potrebbe far slittare di tre mesi la scadenza della commessa prevista a marzo. Il prossimo tavolo a Roma si terrà il 23 gennaio. L’azienda leader nel settore delle telecomunicazioni in Sicilia, con sedi sia a Palermo che a Catania, ha annunciato esuberi al personale, circa tremila, da quest’anno. “Tre mesi non sono tantissimi – concludono Assisi e De Luca – ma faremo di tutto per salvare i posti di lavoro al tavolo delle trattative”.

La crisi nera dei call center ha coinvolto anche 4U. “All’azienda chiederemo i criteri per la scelta del personale per la cassa integrazione del 2015, che venga dunque distribuita in modo equo rispetto a quanto fatto in passato, e un piano di rientro degli ultimi tre stipendi arretrati da saldare entro fino mese. I 375 lavoratori sono stanchi, vogliono risposte”. Ad affermarlo al termine delle assemblee sulla vertenza del call center palermitano 4U, sono Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Roberto Giannotta Responsabile telecomunicazioni Fistel.

Sono giunte le convocazioni all’azienda dall’Ufficio provinciale del lavoro sul pagamento della Cig e dall’assessore comunale alle Attività produttive, Giovanna Marano, per il prossimo 20 gennaio.

Intanto continuano le proteste dei lavoratori che torneranno a far sentire la propria voce con un sit in martedì davanti alla sede dell’assessorato mentre lunedì si riuniranno in una nuova assemblea per stabilire le nuove iniziative.

“È l’ennesima vertenza del mondo dei call center che mostra quanto la mancanza di regole certe non fa altro che calpestare – afferma Daniela De Luca, segretario Cisl Palermo Trapani – i diritti dei lavoratori. Si regolamenti il settore che non può continuare ad essere sottoposto all’improvvisazione, Palermo non può permettersi questo ulteriore costo sociale”.

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