Lupi: “Mai fatto pressioni per assumere mio figlio” | I grillini alla Camera gli mostrano finti Rolex

di Redazione

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Lupi: “Mai fatto pressioni per assumere mio figlio” | I grillini alla Camera gli mostrano finti Rolex

| mercoledì 18 Marzo 2015 - 11:43

Ribadisco che non ho mai fatto pressioni per far assumere mio figlio“. Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi respinge accuse e speculazioni politiche, dopo che il suo nome è spuntato nelle carte dell’inchiesta sulle grandi opere, che ha portato a 4 arresti e a 50 indagati.

“Allorché il ministro Lupi chiede ad Incalza di ricevere il figlio Luca, all’evidente fine di reperire una soluzione lavorativa in favore di quest’ultimo, lo stesso Incalza immediatamente si rivolge al Perotti, il quale subito si attiva”, scrivono i pm di Firenze nella richiesta di custodia cautelare per l’indagine sui grandi appalti.

“Mio figlio – ha aggiunto, parlando ai giornalisti alla Fiera di Milano per la rassegna d’architettura edilizia Made Expo – non aveva necessità di sponsorizzazioni, si era già laureato con 110 e lode. E se mi fosse stato dato un orologio non lo avrei mai accettato, non mi serve. Voglio andare in Parlamento e riferire sulle mie scelte. Non ho fatto nessun gesto sbagliato o irresponsabile. Se fosse dimostrato il contrario ne prenderò atto”.

Anche Ercole Incalza ha difeso il ministro dicendo al Gip di aver avuto con lui “solo ed esclusivamente rapporti istituzionali”. L’ex capo struttura di missione del ministero delle Infrastrutture avrebbe in sostanza sgombrato qualsiasi ombra sull’operato del ministro.

Parlando nel Question time alla Camera, Lupi ha confermato l’obiettivo del ministero di “garantire una rapida ed efficiente realizzazione delle opere e garantire la massima trasparenza”. Il ministro ha spiegato che: “L’ingegner Incalza dal 31 dicembre 2014 non è piu’ direttore dell’unità tecnica di missione e non ha nè un rapporto di consulenza nè di collaborazione con il ministero”. “Rispetto alle legittime richieste di chiarimento dei gruppi parlamentari, ritengo doveroso e urgente che questo avvenga quanto prima in Parlamento, nelle modalità che la presidenza riterrà opportuna”, ha detto Lupi, scatenando la protesta dei deputati grillini, che hanno cominciato a urlare “dimissioni, dimissioni”. Qualcuno ha mostrato un orologio facendo riferimento implicito al Rolex regalato al figlio di Lupi. Il deputato Carlo Sibilia ed altri sono stati invitati a lasciare l’aula.

“La politica infrastrutturale deve modificarsi in direzione di una maggiore razionalizzazione e selezione delle opere. Il prossimo allegato delle infrastrutture deve prevedere una razionalizzazione delle priorita’ del nostro paese, non dovranno essere piu’ di 60, sara’ necessario che le grandi aree metropolitane siano collegate, bisognera’ fare interagire i nodi e la rete. Questa e’ la prima grande modifica, in secondo luogo il governo si e’ impegnato al recepimento delle direttive europee”, ha aggiunto.

Per il governo “non esiste un problema Lupi”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Lupi, ha detto, “non ha nessun avviso di garanzia. Se innalziamo troppo il livello della polemica diventa strumentale. Mi pare che, a questo punto, siamo proprio in questa fase: è semplicemente una cosa strumentale che io spero finisca in fretta”.

Intanto, il ministro dell’Interno Angelino Alfano, conferma il sostegno suo e del Nuovo Centrodestra al ministro delle Infrastrutture: “Abbiamo piena fiducia in Maurizio Lupi. Riteniamo che ci siano le condizioni per accelerare la sua informativa in Parlamento. Lui è prontissimo e non pensa alle dimissioni”. Alfano rispondeindirettamente, così, alle pressioni di Matteo Renzi e del Pd per ottenere un passo indietro dell’esponente del Ncd.

“Maurizio Lupi – continua Alfano – è una persona perbene e onesta. Nessun magistrato ha ritenuto necessario indagarlo, nonostante abbiano indagato diverse persone. Non essendoci una questione giudiziaria, ma visto che alcuni pongono una questione politica, c’è un luogo dove questa vicenda può essere affrontata. Io sono convinto che è giusto accelerare i tempi dell’informativa del ministro Lupi che è prontissimo a riferire in Parlamento su questa vicenda. Ha già detto di volerlo fare dando tutti i dettagli, che del resto ha già fornito. Noi lo sosteniamo perché abbiamo piena fiducia in lui”.

Nei confronti del ministro Lupi, ma anche contro Alfano, sono state presentate due mozioni di sfiducia, una, quella per Lupi, del Movimenti 5 Stelle e Sel, l’altra, per il leader Ncd, dalla Lega Nord.

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