PALERMO, 30 NOVEMBRE – Riuniti nel segno dell’occupazione. Il teatro Garibaldi e gli studenti delle scuole in stato d’agitazione, stesso metodo e identiche speranze, il desiderio di voltare pagina, la voglia di partecipare in prima persona alla costruzione di una nuova maniera di vivere la cultura e la scuola. C’è la consapevolezza che l’occupazione non è un fine ma uno strumento per fare ascoltare le voci fuori dal coro.
http://www.youtube.com/watch?v=Rt1Z9ya7Z10
Oggi l’incontro tra queste due anime di una Palermo che ancora accoglie la parola sogno. Sentirli parlare è un sollievo e una cura contro la tentazione di mettere il bollo dell’utopia sulla protesta.
Si potrà non condividere il metodo, ma ascoltare e conoscere è un dovere per chi vuole ancora essere cittadino e non solo residente.