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Dell’Utri: “Candidato fino alla morte”. Ma intanto i giudici ne chiedono la condanna a 7 anni

PALERMO, 18 GENNAIO 2013 – Marcello Dell’Utri non molla ma neanche i giudici. “Certo che mi candido. Finché sono vivo, continuerò a candidarmi. Non lo farò più solo da morto. Ma fino a quando non sarò morto…”. Lo dice il senatore del Pdl in un’ intervista al Corriere della Sera.

Ma Dell’Utri ammette che fino ad oggi “nessuno mi ha candidato, non ho ricevuto proposte”, e smentisce accordi con Grande Sud e Gianfranco Miccichè. Poi la stoccata per Antonio Ingroia: “Per me resta il capofila di una Procura che ha continuato a sostenere tesi da fanatici. Fissati su teorie inesistenti. Sul nulla”.
Dopo poche ore sul senatore piove la richiesta di condanna a 7 anni di reclusione, richiesta dal procuratore generale Luigi Patronaggio. L’accusa è di concorso in associazione mafiosa. Il processo si tiene davanti alla Corte d’appello di Palermo. Dell’Utri in primo grado venne condannato a nove anni ed in appello a sette anni, ma la Cassazione annullò con rinvio la sentenza.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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