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Appalti truccati con l’accordo illegale fra 161 imprese, tre arresti nell’agrigentino

AGRIGENTO, 7 FEBBRAIO 2013 – Tre ordinanze di custodia cautelare, una carcere e due agli arresti domiciliari, sono state notificate dalla Guardia di finanza di Agrigento nell’ambito di un’inchiesta su un presunto “accordo di cartello” tra 161 imprese per l’aggiudicazione di un appalto pubblico.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata all’imprenditore Nicolò Costanza, legale rappresentante e amministratore unico della Gng srl. I due provvedimenti restrittivi agli arresti domiciliari invece sono stati destinati a Michelangelo Palumbo, che risalta essere un collaboratore dell’imprenditore, e al direttore dei lavori, Giacomo Sorce.

Al centro dell’inchiesta c’è la presunta turbativa della gara aggiudicata nel 2008 dal Comune di Favara per i lavori di consolidamento e riqualificazione degli orti urbani nell’ambito del contratto di quartiere II Ortus. Secondo la procura di Agrigento, il meccanismo utilizzato era quello del ribasso concordato, uguale per tutte le ditte partecipanti, precisamente del 7,3152%.

I lavori in realtà sarebbero stati eseguiti anche dalla Gng che ufficialmente era tra quelle escluse. Accertamenti sono stati eseguiti anche sul Project financing per la “progettazione, costruzione e gestione di impianti di dissalazione di acque marine per uso potabile, uno nell’isola di Lampedusa ed uno nell’isola di Linosa” e su sub appalti che sarebbero stati concessi per lavori di manutenzione a alloggi dell’Iacp di Agrigento e di riqualificazione urbana in piazza San Giovanni a Bivona. Tra i destinatari dell’avviso di conclusione indagine ci sono imprenditori, dipendenti di imprese che avrebbero dichiarato il falso sulla loro assunzione, durante controlli delle Fiamme gialle, e pubblici ufficiali preposti al pubblico incanto.

Redazione

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