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Reperti di Enna e Siracusa “esplorati” grazie ad una Tac

ENNA, 20 FEBBRAIO 2013 – Le alte tecnologie al servizio dell’indagine storica e del restauro conservativo. L’Asp di Enna ha condotto, su richiesta della Sovrintendenza ai Beni culturali di Enna e del Museo “Paolo Orsi” di Siracusa, due inedite indagini diagnostiche per il recupero di importanti reperti archeologici del patrimonio culturale siciliano.

La prima indagine è stata compiuta su un elmo di guerriero risalente al V secolo a.C. e ritrovato nel territorio di Siracusa. La seconda, su una pregiata e rara statua lignea del San Michele Arcangelo del Duomo di Nicosia, risalente al XVII secolo. Protagonista dell’indagine, Gaetano Alberghina, direttore della Uoc di Radiologia del Distretto Enna 1, che ha utilizzato una tac 64 strati, ricevuta in dotazione, grazie ai fondi europei.

 

“Per quanto riguarda l’indagine compiuta sull’elmo del guerriero – sottolinea Alberghina – i dati rilevati sono stati importanti per la preparazione del progetto di restauro. Attraverso l’esame Tac abbiamo individuato i punti di lesione e di usura, nonchè di ossidazione del rame presente nella lega, diversamente non visibili a occhio nudo”.

 

Il secondo intervento, fatto sulla statua lignea di San Michele Arcangelo, è stato, invece, più complesso e ha coinvolto, oltre alla Sovrintendenza della Provincia di Enna anche l’Università di Catania.
“Il problema – prosegue Alberghina – non era solo quello di individuare erosioni e fratture del materiale ligneo, ma anche la qualità e la composizione della pigmentazione, che, come è noto, in epoca tardo-rinascimentale era composta di polveri di pietre naturali, come il lapislazzulo. Con la Tac abbiamo compiuto sia un esame di densità dei componenti che dei pigmenti. In questo modo il restauro ha restituito alla sua antica bellezza una delle più importanti rappresentazioni del San Michele Arcangelo in Sicilia”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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