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Teatro Biondo di Palermo: i dipendenti protestano. La Cgil si dissocia e contesta Carriglio

PALERMO, 14 MARZO 2013 – “Il teatro stabile non si tocca”. Pende sulle colonne del Teatro Biondo di Palermo uno striscione che annuncia alla città il perpetrarsi dello stato di agitazione dei dipendenti, stanchi di attendere garanzie sul proprio futuro.

Nel corso degli ultimi anni, infatti, si sono sempre più assottigliati i finanziamenti dei tre soci del Teatro, ovvero Regione, Provincia e Comune, e manca inoltre la necessaria regolarità dei pagamenti.

“La stagione è stata approvata, sebbene in ritardo – dice Michele De Luca, della Sistel-Cisl – ed è partita. Ora sarebbe giusto che si prendessero la responsabilità di approvare il bilancio, altrimenti il Teatro continuerà ad accumulare debiti”. Il disavanzo attualmente si aggira intorno ai due milioni e mezzo di euro, di cui un milione e mezzo risalenti alla stagione 2008-2009, quando c’era ancora l’amministrazione Cammarata.

La stagione, proprio per via delle incertezze sui finanziamenti, è partita in ritardo, causando un calo nel numero di abbonamenti venduti. Introiti persi che l’amministrazione sta tentando di recuperare attraverso numerose promozioni sulla vendita dei biglietti. Ma le tournèe proprio non si sono potute organizzare.

 

“Una perdita insopportabile per il teatro – continua De Luca – nonché un grave danno all’immagine”.

La protesta è organizzata dai sindacati Cisl, Uil e Ugl, mentre non si è unita all’agitazione la Cgil in segno di protesta contro il mantenimento del regista Pietro Carriglio alla direzione artistica del Teatro Biondo.

 

“Non vogliamo colpire il pubblico – conclude De Luca – e la stagione andrà avanti regolarmente. Ma vogliamo attivarci con campagne di informazione e volantinaggio, sit-in davanti il teatro. Non possiamo più tollerare l’immobilismo del consiglio di amministrazione“.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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