“La sua collezione lo ha rovinato”: ecco perchè si è ucciso Bongiorno

di Redazione

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“La sua collezione lo ha rovinato”: ecco perchè si è ucciso Bongiorno

| martedì 02 Aprile 2013 - 12:24

L'Hotel Oriente a Lipari

LIPARI (ME), 2 APRILE 2013 – “Perdonami Dio. Perdonatemi Isabella e Manuela…”. È una lettera estremamente lucida e consapevole quella che l’albergatore Edoardo Bongiorno, che si è tolto la vita questa mattina, ha lasciato alla moglie e alla figlia. Ed è un’isola sgomenta, incredula, oggi Lipari. Anche se dei debiti dell’albergatore in fondo lo sapevano tutti.

Nella lettera, macchiata di sangue, ritrovata accanto al corpo, è lo stesso Bongiorno che fa riferimento ai suoi problemi economici, che lo hanno distrutto “fisicamente, moralmente, psicologicamente”.

Ad aggravare la situazione di crisi dell’albergatore, dovuta principalmente al calo generalizzato delle presenze turistiche sulle isole Eolie da qualche anno a questa parte, sono stati i costi di creazione, gestione e mantenimento della sua collezione etnografica.

“L’Hotel Oriente – dice Bartolino Leone, direttore del Notiziario delle isole Eolie online – era diventato praticamente un museo, la rappresentazione di un Eden della memoria. La sua collezione etnografica era il suo orgoglio. Si recava in ogni parte del mondo per acquistare nuovi pezzi. Ma questa sua passione non ha fatto altro che aggravare la sua già instabile situazione economica”.

Tanto che negli ultimi tempi, Edoardo Bongiorno era stato costretto a vendere alcune delle sue proprietà: un rudere di campagna, un magazzino, ma soprattutto una villa in contrada Capistello, a Lipari, dove con la moglie e la figlia passava buona parte dell’anno.

“Una villa bellissima – continua Leone – da cui si godeva di un panorama eccezionale sull’isola. Dal momento in cui ha venduto la villa, Edoardo non è stato più lo stesso. Il suo decadimento è iniziato allora. È stato un colpo durissimo, al quale alla fine non ha retto”.

Sull’isola, nel ricordo dei suoi concittadini, la parola che ricorre più spesso è “signore“. “Era un uomo educato – dice Leone – colto, un intellettuale. Per lui la cultura veniva prima di tutto. Era laureato in Economia e commercio, ma quando il padre gli lasciò quest’albergo venne subito a prendersene cura. E lo ha reso un luogo unico alle Eolie”.

 

La collezione etnografica dell'Hotel Oriente a Lipari

Rimane esposta all’Hotel Oriente la collezione etnografica che Bongiorno tanto aveva amato, fino alla morte. Nella lettera, la dedica, e la lascia, alla figlia, Manuela. “Questa collezione etnografica – scrive Bongiorno nella lettera – è il risultato della mia passione iniziata oltre 40 anni fa, che cerco di arricchire in continuazione e che rendo visibile a tutti, alloggiati e non alloggiati. Dedico questa collezione etnografica a mia figlia Manuela, con la speranza che le offra una dignitosa vita culturale; con l’augurio che questi avanzi di antichità ormai salvati dalle ingiurie del tempo concorrano a formare le basi delle indagini scientifiche imposte da rapido progredire della società; con la certezza che accetti quanto ho realizzato e soprattutto senta, come me, il desiderio di continuarla, ampliarla e migliorarla, per far conoscere ad altre nuove generazioni la sapienza e la cultura di un mondo tramontato ma che non si può e non si deve dimenticare; che continui, per lunghissimi anni, l’onesta e laboriosa opera di papà suo”.

 

(Foto tratta da www.notiziariodelleeolie.myblog.it) 

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