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Catania, resta in carcere il presunto omicida di Valentina Salamone

CATANIA, 4 APRILE 2012 – Nicola Mancuso, 30 anni, arrestato il 4 marzo scorso con l’accusa di aver ucciso la diciannovenne catanese Valentina Salamone resterà in carcere. Lo ha deciso il Tribunale della libertà di Catania.

 

Il giudice ha respinto l’stanza di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere presentata dal legale dell’imputato, l’avvocato Rosario Pennisi.

Secondo l’accusa, l’uomo, sposato e padre di tre figli, avrebbe inscenato un finto suicidio, facendo trovare, il 24 luglio di tre anni fa, la ragazza impiccata alla trave di una villetta, nelle campagne di Adrano, in provincia di Catania, dove la ragazza si era recata con alcuni amici per il week end, per liberarsi di Valentina che stava mettendo a repentaglio il suo menage coniugale.

Stamattina il Gip Francesca Cercone ha nominato i tre periti per l’incidente probatorio che servirà ad analizzare il Dna su macchie di sangue isolate da carabinieri del Ris di Messina in una scarpa della vittima e che, secondo l’accusa sostenuta dai magistrati Salvatore Scalia e Sabrina Gambino, apparterrebbero all’indagato. Sono i professori Vittorio Fineschi e Cristofaro Pomara, dell’Istituto di Medicina legale di Foggia, e Adriano Tagliabracci, medico legale di Ancona.

 

Su istanza dell’avvocato Rosario Pennisi, il Gup ha esteso l’incidente probatorio anche sulla seconda scarpa che i carabinieri sequestrarono nell’abitazione di Mancuso due anni dopo il delitto.

Redazione

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Tags: Nicola MancusoTribunale CataniaValentina Salamone