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Processo Mori, continua la requisitoria. Il pm Di Matteo: “Inerzia investigativa del Ros”

PALERMO, 5 APRILE 2013 – Cinque ore di requisitoria da parte del pm Nino Di Matteo al processo che vede alla sbarra il generale Mario Mori ed il colonnello Mauro Obinu accusati di favoreggiamento aggravato a cosa nostra.

 

Per i magistrati i due militari sono i responsabili della mancata cattura del boss Bernardo Provenzano il 31 ottobre 1995. Di Matteo, affiancato dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dal pm Francesco Del Bene ha ricostruito il contesto nel quale è maturata la decisione dei vertici del Ros dei Carabinieri di non procedere alla cattura di Provenzano, allora latitante.

 

Per il pm tutto ruota intorno alla trattativa tra Stato e mafia avviata alcuni anni prima. I carabinieri favorirono “la latitanza di Provenzano per mantenerne intatto il ruolo nello scacchiere di cosa nostra”. Di Matteo parla di ”assoluta inerzia investigativa” del Reparto Operativo Speciale dell’Arma e di sue omissioni. Oggi in aula assenti entrambi gli imputati, la requisitoria continuerà il 30 aprile.

Redazione

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Tags: mafiaMario MoriMauro ObinuNino Di Matteotrattativa Stato-mafia