Sciacca, sfruttamento della prostituzione: condannato “Gianni il bello”, l’accusatore di Enzo Tortora

di Redazione

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Sciacca, sfruttamento della prostituzione: condannato “Gianni il bello”, l’accusatore di Enzo Tortora

| sabato 04 Maggio 2013 - 12:03

melluso-pecoraro

AGRIGENTO, 4 MAGGIO 2013 – Lo chiamavano “Gianni il bello” quando accusò ingiustamente Enzo Tortora facendo subire un terribile calvario giudiziario.

 

Adesso per Gianni Melluso arriva la condanna a otto anni di reclusione per sfruttamento della prostituzione. La condanna è stata emessa con il rito abbreviato dal Gup del Tribunale di Sciacca Roberta Nodari. Melluso gestiva un night club a luci rosse a Sciacca.

 

Con lui condannata anche la moglie, Raffaella Pecoraro, a 4 anni. 3 anni e 4 mesi a Pellegrino Grisafi e 3 anni a Stefano Giovanni Ernesto. I quattro finirono in carcere dopo l’operazione non a caso chiamata “Portobello” che scoprì un’organizzazione che operava nella zona di Sciacca facendo prostituire giovani romene e sudamericane.

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