Com’è brutto il campionato dei cattivi pensieri…

di Redazione

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Com’è brutto il campionato dei cattivi pensieri…

| domenica 05 Maggio 2013 - 00:14

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PALERMO, 5 MAGGIO 2013 – Nemmeno Maurizio Zamparini (nella foto) si è sottratto alla tentazione di entrare a piedi uniti sull’argomento che è più di attualità tra i tifosi delle squadre che lottano per la salvezza. Il presidente ha lanciato il dibattito con un’affermazione maliziosa. “Monitoriamo la lotta salvezza” ha detto in settimana, alludendo a certe partite “scontate” degli scorsi campionati.

 

Qui non si parla di tecnica e di valori in campo ma di quella “cultura del sospetto” che in Italia ha sempre trovato terreno fertile e talvolta con giustificate motivazioni che hanno visto la migliore sintesi nelle tante inchieste su “partite combinate” che hanno infangato il calcio italiano.

 

In Inghilterra o in Germania ma anche in Francia un simile articolo verrebbe cestinato o provocherebbe scandalo. Lì non esiste la cultura del sospetto, gli stadi sono sempre pieni, la maglia è una fede, l’onore va difeso sempre e comunque e pazienza se gli avversari retrocedono o non vincono uno scudetto.

 

In Italia invece certe elucubrazioni fanno parte … del calcio giocato. Quale tifoseria, a Palermo come a Genova, Siena o Torino, non sta facendo calcoli ragionieristici che per deformazione di pensiero non poggiano mai sul reale valore delle squadre in campo e dei più elementari principi sportivi?

 

Se chiedete a Sampdoria (38 punti) o Atalanta (39) vi diranno che non sono salve, nonostante un ampio margine di vantaggio. E sapete perché? Perché in Italia spesso accade che squadre che vanno avanti per otto mesi alla media di un punto a partita (come Genoa e Palermo) improvvisamente sono ritenute capaci di raddoppiare la velocità.

 

Traduciamo su carta le malignità raccolte, affidando a ognuno dei lettori le opportune riflessioni.

 

Il Genoa – appaiato al Palermo a quota 32– viene accreditato di 10 punti perché si danno per scontate le vittorie con il Pescara (ormai retrocesso), un pareggio di “comodo” mercoledì con il Torino, e due vittorie con l’Inter e a Bologna che a quel punto non avranno più stimoli.

 

Al Siena che deve affrontare un calendario difficile (Catania e Napoli fuori, Fiorentina e Milan dentro) non vengono assegnate molte chances e tra l’altro la squadra di Iachini arriva allo sprint finale con due punti di ritardo e un trend calante.

 

Risucchiare il Torino? Nemmeno per sogno. Nonostante un solo punto nelle ultime cinque partite e le prossime due gare complicate (Milan e Genoa), la squadra granata è accreditata di sei punti comodi nelle gare finali con Chievo e Catania.

 

Il Palermo? Oggi con la Juve, gara ricca di incognite… psicologiche, poi Udinese e Fiorentina entrambe motivate per interessi di alta classifica e solo una partita “comoda”, l’ultima con il Parma. Sei punti sembrerebbero già un ottimo risultato.

 

Insomma, mentre oggi nel campionato reale il Palermo sarebbe salvo e in buona salute, nel campionato delle elucubrazioni e dei pensieri contorti è proprio la formazione rosanero la principale indiziata alla retrocessione.

 

Rischiando volentieri di passare per ingenui ma forti dell’esperienza maturata in oltre trent’anni di carriera in cui abbiamo visto di tutto – bello e brutto – siamo più che mai convinti che ancora i giochi non siano decisi e che anche il calcio italiano possa regalare sorprese. Vedremo.

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