Categorie: Tempo libero

Una pedalata per Palermo, alla scoperta dei suoi odori e delle sue contraddizioni

PALERMO, 5 MAGGIO 2013 – Una sera, poco dopo le 20, ho scoperto l’odore della mia città. E, nel bene e nel male, ne ho subito il fascino. Per questa scoperta devo dire “grazie” a due persone. Due, come le ruote della mia bicicletta.

 

Sono diventata una city biker senza nemmeno accorgermene, senza fatica. Forse perché la mia bicicletta è una di quelle con la pedalata assistita e in via Dante mi diverto a superare gli altri ciclisti.

 

Ma non solo per quello. Chi me l’ha regalata sapeva già come sarebbe andata a finire. Lui sa prima di me quali desideri vorrei esprimere e grazie a lui oggi pedalo in giro per Palermo come mai mi sarei sognata di fare. Con un enorme sorriso.

 

Una sera, poco dopo le 20, sono salita in sella alla mia bici per tornare a casa. Era la prima volta che non ero circondata dal traffico della città, da automobilisti che si sfogavano sul clacson, da pedoni a cui non piace camminare sul marciapiede, e da scooter che ti sfiorano facendo lo slalom.

 

Ero con la mia bicicletta e Palermo. E quando le luci dei negozi si sono spente, la follia collettiva si è placata e ho scoperto il suo odore.

 

Un misto di tutte quelle contraddizioni che solo questa città è capace di offrire. Sono passata dall’odore di pane appena sfornato alla puzza dei cumuli di rifiuti, dall’odore della brina che l’umidità aveva formato sull’erba al fumo denso delle “stigghiole”.

 

Tanti profumi e odori che a parole è difficile descrivere ma che #seseisicilano, come l’hastag di ieri che su Twitter ha scatenato le fantasie di molti, sai cosa significano.

 

Il mio secondo grazie è per Eliana Marino che con il suo sorriso mi ha sempre spinta dove non avrei mai pensato di addentrarmi. Lei mi ha fatto conoscere il mondo delle due ruote. Adesso aspetto di pedalare insieme.

 

(nella foto Cletta, la mia bici)

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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