Il giorno del Commissario dello Stato. Colpo di scure sulla Tabella H?

di Redazione

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Il giorno del Commissario dello Stato. Colpo di scure sulla Tabella H?

| mercoledì 08 Maggio 2013 - 11:42

 

Una seduta d'Aula all'Ars

PALERMO, 9 MAGGIO 2013 – Oggi è il giorno del commissario dello Stato. Con il fiato sospeso, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e i novanta parlamentari regionali attendono di conoscere il giudizio di Carmelo Aronica sulla legge Finanziaria e sulla sua compatibilità con la Costituzione. Attendono, soprattutto, di sapere se riuscirà la rediviva Tabella H a salvarsi dalla scure costituzionale.

 

Fu ormai a notte fonda, dopo una lunga maratona d’Aula per approvare nei tempi utili i documenti economici della Regione, che l’Ars cominciò a discutere di enti e finanziamenti. Il dibattito, gli interventi dei deputati avevano reso chiaro che il governatore non sarebbe riuscito a mantenere il suo impegno di portare a compimento una Finanziaria priva della tanto odiata – ma tanto desiderata, allo stesso tempo – Tabella H. E così, ecco l’articolo 74 della Finanziaria: il comma 1 che stabilisce un accantonamento di 24 milioni di euro e il comma 2 che rimanda all’allegato con la lista di enti destinatarie di un contributo economico regionale.

 

Sono passati nove giorni dall’approvazione del testo e ancora non si sono placate le polemiche di chi non ha ricevuto i fondi; di chi dice di aver ricevuto una somma troppo esigua per la propria sopravvivenza; di chi, per protesta contro un metodo che definisce “clientelare”, li rifiuta.

 

Oggi, attesa intorno all’ora di pranzo, arriverà la decisione del Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, sulla costituzionalità della legge finanziaria. Gli occhi di tutti, è inutile negarlo, sono puntati in particolare alla tabella H, e alla sua sopravvivenza.

 

A fare paura è soprattutto la sentenza della Corte Costituzionale n. 137 del 2009, con cui è stata dichiarata l’illegittimità dell’articolo 17 e della tabella B della legge della Regione Lazio 28/2006, che corrisponderebbe all’ex tabella H della Sicilia. Sentenza che è stata portata sotto i riflettori della cronaca (e degli uffici del commissario dello Stato) da Legambiente, per segnalare l’evidente contrasto di questo metodo del finanziamento programmato e a pioggia, con l’articolo 97 della Costituzione, che sancisce il principio di “imparzialità della pubblica amministrazione”.

 

Ma cosa ne sarà di quei 24 milioni di euro se il Commissario dello Stato dovesse bocciare l’articolo? 

 

Gli uffici dell’Ars spiegano che i casi che possono verificarsi sono almeno due. Il primo è che Aronica bocci l’intero articolo e dunque quei soldi tornino nelle casse della Regione: in questo caso, i soldi potrebbero essere utilizzati per scopi diversi da quelli del finanziamento di enti e potrebbero per esempio servire per bilanciare eventuali entrate mancanti del bilancio. La Regione cioè potrebbe tornare a usarli come meglio crede.

 

Diverso il caso in cui la scure del Commissario dello Stato si abbatta soltanto sulla Tabella H e sulla lista di enti beneficiari del contributo. A quel punto, la Regione si ritroverebbe con un fondo di 24 milioni di euro da riservare, secondo l’articolo 128 della legge n.11 del 2010 (che prevede anche la procedura per ricevere concretamente il contributo regionale) a “enti, fondazioni, associazioni ed  altri organismi per la realizzazione di iniziative aventi rilevanza sociale, sociosanitaria,  culturale,  storica, ricreativa, artistica, sportiva, ambientale, di promozione dell’immagine della Regione e dell’economia locale, la cui attività si ripercuote con riflessi positivi sull’economia del territorio”. Con nuove modalità rispetto alla Tabella H.

 

Torneremo in Aula in meno di un mese con una nuova legge – promette Crocetta – per stabilire i modi di finanziamento degli enti meritevoli. Per tutti gli altri programmeremo dei bandi pubblici“.

 

(Foto di Angelo Modesto)

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