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Agrigento, negano il ricatto del racket: indagati sette imprenditori

PORTO EMPEDOCLE (AG), 9 MAGGIO 2013 – Avevano testimoniato di non aver mai ricevuto richieste estorsive da parte di affiliati di Cosa Nostra. I Carabinieri hanno notificato sette informazioni di garanzia ad altrettanti imprenditori di Porto Empedocle e Realmonte, in provincia di Agrigento, per falsa testimonianza e favoreggiamento di associazione mafiosa.

 

I provvedimenti sono stati emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo nell’ambito dell’operazione “D.N.A.” risalente al 2008, relativa ad un’associazione per delinquere di stampo mafioso operante nella fascia costiera compresa tra i comuni di Porto Empedocle e Realmonte, dedita alle estorsioni ai danni di imprenditori locali.

 

Le indagini dei Carabinieri, partite nel 2007, avevano consentito nell’ottobre del 2011 di portare all’arresto di quattro persone accusate di essere i responsabili di una serie di attività criminali. Gli indagati, anche con l’azione intimidatoria, imponevano il collocamento al lavoro di soggetti vicini all’organizzazione mafiosa, pilotando le assunzioni nelle maggiori aziende del territorio, e si facevano praticare ingenti sconti nel pagamento della merce prelevata.

 

I sette imprenditori, avendo deposto quali testimoni davanti al giudice, sono indiziati di aver affermato il falso, negando quanto inizialmente dichiarato nel corso delle indagini. Hanno inoltre taciuto, anche parzialmente, quanto di loro conoscenza, escludendo quindi in una fase successiva di avere mai ricevuto richieste estorsive da appartenenti a Cosa Nostra.

Redazione

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Tags: Agrigentocarabinieriestorsionemafia