Palermo, l’ultima mazzata è di Toni. Zamparini si merita la serie B

di Redazione

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Palermo, l’ultima mazzata è di Toni. Zamparini si merita la serie B

| domenica 12 Maggio 2013 - 10:13

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PALERMO, 12 MAGGIO 2013 – Cala il sipario sulla serie A del Palermo. Si dimostra, in una giornata che ricorderemo chissà per quanto tempo, che nel calcio c’è una logica. Si torna in B per le sciagurate scelte di Zamparini, per l’assoluta inadeguatezza di una società che troppe volte s’è riempita la bocca con la parola progetto che mai ha abitato dalle nostre parti.

 

Si torna in B avendo dimostrato per buona parte del campionato di non essere all’altezza di questa categoria. E non è un caso che gli errori individuali collezionati nell’arco della stagione hanno rappresentato un fardello troppo pesante per i fragili muscoli di Miccoli che non ha ripetuto il miracolo dell’anno scorso.

 

E per la classe di Ilicic, finalmente visibile – ed è un paradosso – quando la pubalgia l’ha costretto a centellinare le sue risorse fisiche. Tolti Miccoli e Ilicic cosa restava del Palermo? Il grande impegno di Barreto e poco altro, tanti comprimari che non sarebbero stati determinanti neanche in serie B. Quasi fallimentare il bilancio del mercato di gennaio, altro insulto alla logica come a dir poco inadeguato ciò che si era fatto a giugno auspice la coppia Sannino – Perinetti che solo per questo meriterebbe un anno di esilio lontano da campi e scrivanie.

Si torna in B per un gol di Luca Toni, l’uomo che più di ogni altro aveva contribuito al ritorno in serie A con i suoi gol e con quel lavoro sporco che tanto sanno fare gli attaccanti di calibro. Ed è davvero bizzarro il destino: il Palermo è stato fiaccato da Guidolin e stroncato da Toni, proprio i simboli della rinascita. Li abbiamo idolatrati, siamo caduti dopo nove anni ai loro piedi. Loro hanno scritto pagine di successi, noi una storia malinconica senza lieto fine. E forse, conoscendo Zamparini (vedi caso Venezia), non abbiamo neanche visto il peggio.

 

Fa rabbia perchè sarebbe bastato davvero poco, in un campionato in cui la zavorra delle penalità gravava su alcune dirette concorrenti, per evitare la catastrofe, specie dopo le avvisaglie della scorsa stagione. La serie B è un fallimento imprenditoriale prima ancora che sportivo. Ed è anche la dimostrazione che solo un’organizzazione eccellente – stile Udinese – può sopperire a continui investimenti. Il Palermo ha retto fin quando Zamparini ha tirato fuori i soldi, poi ha pagato in rapida progressione i suoi limiti di imprenditore calcistico, accentratore e poco disponibile a creare un contesto in cui vige la professionalità.

 

LA CRONACA 

Sannino non vuole lasciare nulla d’intentato e chiede al Palermo di pescare le residue energie fisiche e nervose per dare un senso aquesti ultimi 180 minuti.

 

 

Lo sguardo del tecnico è periscopico, ovviamente concentrato sul campo di Firenze ma allargato anche su quelli dove Genoa e Torino cercano di conquistare i punti utili per chiudere la partita – salvezza. Oggi sperare uguale sognare sia per il vantaggio delle dirette concorrenti che per il valore della Fiorentina, una delle squadre che sta chiudendo meglio la stagione e che senza il clamoroso passo falso con la Roma -sfida comunque dominata dai viola – sarebbe ancora attaccata alla possibilità di tornare in Champions, traguardo mai così vicino dall’epoca di Prandelli.

Come se non bastasse il Palermo ha perso, ancora una volta nei giorni di avvicinamento alla partita, sia Ilicic che Miccoli. I due, prodotto il massimo sforzo contro l’Udinese pagano ancora una volta pegno ad una condizione fisica che ne ha di molto limitato il rendimento nella fase cruciale della stagione. E nonostante tutto sono Miccoli e soprattutto Ilicic che hanno tenuto il Palermo con la testa a pelo d’acqua. Oggi al loro posto Hernandez e Dyabala, in ogni caso la coppia del futuro, in campo o sul mercato.

 

Parte forte la Fiorentina, abile come al solito ad aprire le difese avversarie grazie alle percussioni dei suoi esterni. La prima di queste è di Quadrado al 5′ che vede il movimento di Toni e cerca di innescare il suo colpo di testa: provvidenziale l’uscita in tuffo di Sorrentino che riesce a nascondere la palla all’ex rosa.

 

Trenta secondi dopo è Jovetic che parte dal lato opposto e dal limite cerca il palo lungo ma trova ancora una volta l’estensione di Sorrentino pronto alla deviazione. Comincia, tuttavia, a prendere le misure il Palermo che a centrocampo non teme il confronto aperto: il palleggio è meno brillante e fantasioso di quello viola ma la circolazione assolutamente efficace tanto che in un paio di circostanze è Viviano a correre qualche rischio. La migliore opportuna al 13′
per Munoz che salta bene sul corner di Faurlin e schiaccia di poco sopra la traversa.

 

E’ ancora Munoz, un paio di minuti dopo, a concedere il bis, prende bene il tempo dello stacco ma la mira è ancora difettosa. Si muove, comunque, bene il Palermo sulla trequarti, Hernandez e Dybala si alternano nel venire incontro ai portatori di palla creando spazi interessanti, Kurtic cerca inserimenti senza palla, Garcia e Morganella fanno sentire la loro presenza sulle fasce costringendo Pasqual e Quadrado ad un atteggiamento meno spregiudicato.

 

Al 23′ una splendida azione a due tocchi della Fiorentina si conclude con il gol di Jovetic, giustamente annullato per la sua posizione di fuorigioco al momento del tap in.

 

Al 30′ ancora Jovetic impegna Sorrentino con una punizione tirata sull’angolo basso alla destra del portiere. Il montenegrino sembra ispirato, svaria su tutto il fronte d’attacco, cerca l’uno contro uno a ripetizione, sente in maniera particolare l’incoraggiamento del Franchi che potrebbe vederlo per l’ultima volta, a dar fiducia alle voci di mercato.

 

Le motivazioni della Fiorentina non sembrano superiori a quelle del Palermo a giudicare dai ritmi impressi alla partita. Sia Pizarro che Faurlin, punti di riferimento di entrambe le squadre, impostano con puntualità ma anche con un eccesso di lentezza. E a scapito dell’argentino anche l’imprecisone nelle aperture che vanifica diverse ripartenze.

Al 40′ l’episodio che spezza l’equilibrio: Borja Valero libera Quadrado sulla fascia, cross teso nell’area piccola e Toni in spaccata anticipa Munoz e sigla la prima rete contro il Palermo e la sua ottava della stagione.

 

La pioggia domina la scena nel secondo tempo, c’è addirittura il rischio della sospensione. Encomiabile in queste condizioni l’atteggiamento agonistico delle due squadre. Preme il Palermo spinto dall’orgoglio, cerca il contropiede la Fiorentina, due volte alla conclusione con Jovetic e Borja Valero.

 

Quindici minuti di temporale fiaccano le gambe, Sannino già conosce i risultati degli altri campi, servono due gol e quindi fa ricorso alla panchina. Restano, ovviamente, fuori ancora una volta gli argentini targati Lo Monaco: niente Formica, Sperduti non sappiamo neanche che faccia abbia.

 

C’è Miccoli che sostituisce Hernandez e prova a dare un altro dispiacere alla sua ex squadra. In campo anche Viola a cui Sannino ha dato la precisa consegna di cercare – lui
che ha un gran sinistro – la nconclusione da fuori. Dall’altro lato la giostra degli ex: lascia il campo Toni ed entra Migliaccio.

 

Meriterebbe il pari il Palermo per l’impegno incessante e per non aver perso i nervi di fronte alle ripetute “provocazioni” stilistiche di Quadrado. Se la cava Viola, specie dopo l’uscita di Faurlin, avendo più libertà nel’impostazione, tanta corsa e foga per Sanseverino che timbra la sua seconda presenza in serie A. Ancora Munoz ha un’opportunità su calcio da fermo e per la terza volta il suo colpo di testa finisce lontano non di molto dalla porta.

 

La differenza con Silvestre o Kjaer, meno capaci a nostro avviso nella fase difensiva, però è questa: in un campionato intero Munoz zero gol, per gli altri due il bilancio quand’era deficitario segnava quota tre. L’ultima chance sui piedi di Miccoli, solito calcio di punizione, la distanza è quella giusta, la mira non è quella dei giorni migliori. Anche da questa piccoli particolari si vede la differenza con i periodi più felici.

 

 

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