PALERMO, 15 MAGGIO 2013 – Calano i furti d’arte in Sicilia ma aumentano quelli all’interno delle chiese. Questi i dati che si evincono dal consuntivo relativo alle attività preventive e repressive in difesa del patrimonio culturale siciliano del 2012 presentato dai carabinieri del Tutela patrimonio culturale.
Lo Studio proviene dalla Banca Dati dei Beni culturali illecitamente sottratti, costantemente alimentata dai carabinieri. Il calo di furti di opere d’arte è in parte spiegabile con l’intensificarsi delle attività di controllo del mercato, sia quello tradizionale che quello telematico. Nell’ambito dell’attività preventiva i militari hanno portato a termine 581 controlli e ispezioni in tutte le province siciliane.
Aumentano, invece, i furti ai danni di chiese ed enti religiosi anche se le varie diocesi hanno migliorato i sistemi di sicurezza e di allarme ed hanno avviato la completa ricognizione informatica dei beni.
Ben 11.275 oggetti del Patrimonio culturale, quantificabili per un valore commerciale di 3 milioni e 86 mila euro circa, sono stati restituiti nel corso del 2012 a musei, chiese e soprintendenze. Nel 2011 erano stati restituiti beni per un valore di un milione e 337 mila euro circa.
Recuperati anche 9.008 beni archeologici, contro i 1.502 ritrovati nel 2011. Il dato relativo ai reperti recuperati fa intuire il numero di saccheggi nei siti archeologici da parte di tombaroli, che difficilmente può avere riscontro attraverso le segnalazioni e le denunce di queste tipologie di reato.
Diverse le operazioni portate a termine dal reparto Tutela patrimonio culturale nel corso del 2012. Tra le più importanti spiccano il sequestro di 867 reperti paleontologici in un’abitazione privata di Sciacca, in provincia di Agrigento, il recupero di 12 importanti opere pittoriche del ‘600 e del ‘700 trafugate dalla chiesa di San Nicola di Trapani, la confisca e la definitiva consegna al museo “P. Orsi” di Siracusa di un tesoro di 4035 monete antiche in oro, argento e bronzo.
