Tragedia a Misilmeri, poliziotto spara al figlio di 7 anni e poi si uccide

di Redazione

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Tragedia a Misilmeri, poliziotto spara al figlio di 7 anni e poi si uccide

| venerdì 17 Maggio 2013 - 06:56

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PALERMO, 17 MAGGIO 2013 – Un agente della squadra mobile di Palermo, Ivan Irrera, ha sparato al figlio di 7 anni, ferendolo, e poi si è tolto la vita. Il bambino è ricoverato in gravissime condizioni con una ferita alla testa all’ospedale Civico di Palermo.

 

L’agente, di Misilmeri, 37 anni, ha esploso un colpo con la sua pistola d’ordinanza contro il figlio che ancora dormiva, poi si è rivolto l’arma alla testa e ha fatto fuoco facendola finita. In casa si trovava anche la moglie dell’agente, sentiti gli spari è accorsa nella stanza trovandosi di fronte la secena agghiacciante. Sul luogo della tragedia sono intervenuti i carabinieri e la polizia scientifica per i rilievi del caso. Il bambino è stato trasferito d’urgenza all’ospedale Civico di Palermo, dove i medici lo hanno rianimato e stabilizzato per poi sottoporlo a operazione. Le sue condizioni sono gravissime. 

 

Irrera era padre anche di una ragazza di 14 anni che questa mattina non si trovava in casa perchè ospite di parenti. Alcune foto postate sul suo profilo su Facebook lo ritraggono in momenti spensierati con i due piccoli e la moglie.

 

Non ci sono ipotesi privilegiate sui motivi di un gesto tanto estremo, ma sembra che l’agente avesse problemi economici. Per saldare un debito dieci anni fa aveva venduto la casa di Palermo e si era trasferito a Misilmeri in una parte della casa dei suoi genitori ma pare che i debiti continuassero a perseguitarlo. La moglie, a quanto sembra, solo da poco tempo aveva saputo da lui dei problemi economici ma non immaginava una prostrazione psicologica del marito così profonda .Neanche lei ha saputo spiegare l’assurda scelta di uccidere il figlio prima di suicidarsi.

 

Una tragedia che ha colpito profondamente la Questura di Palermo, che ha annullato gli incontri in programma oggi per il 161esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato. L’agente faceva parte delle sezioni speciali di piazza Vittoria. I colleghi della Squadra mobile sono sconvolti e parlano di Irrera come “un tipo tranquillo, uno da cui una cosa del genere non te la aspetteresti mai”. Affermazioni che rendono ancora più oscure le ragioni che stanno dietro al gesto del poliziotto. In un primo momento qualcuno ipotizzava un incidente: Irrera avrebbe sparato per sbaglio al figlio, per via di una manovra sbagliata con l’arma. Poi, alla vista del figlio ferito alla testa, agonizzante, sarebbe impazzito per il dolore sparandosi per togliersi la vita.

 

Dai primi rilievi però sembra esclusa l’ipotesi dell’incidente anche se la cautela è massima, visto che il lavoro della Polizia Scientifica è ancora in corso. Le indagini sono, praticamente, condotte in modo congiunto da Carabinieri e Polizia e in queste ore gli investigatori stanno ascoltando familiari, amici e colleghi di Ivan Irrera per capire cosa abbia potuto innescare una simile tragedia.

 

In piazza Vittoria l’atmosfera è di calma apparente ma tutti sono visibilmente scossi da quanto accaduto oggi all’alba. “È ancora prematuro fare delle considerazioni – dice il questore di Palermo, Nicola Zito -. Stiamo chiarendo la dinamica di quanto accaduto, si stanno conducendo gli accertamenti ed i nostri agenti sono sul posto della tragedia. Come primo provvedimento, in segno di lutto, ho annullato la conferenza stampa convocata per oggi in occasione del 161° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato per un bilancio sulle operazioni piuù importanti degli ultimi mesi e la piccola cerimonia di celebrazione che avremmo tenuto domani. Vogliamo stare vicini alla famiglia. È un momento di lutto per la Polizia di Stato”.

 

Si tratta del terzo suicidio tra gli agenti della Squadra mobile avvenuto negli ultimi anni.

 

 

 

 

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