In Sicilia la crisi è sempre più nera, disoccupazione giovanile oltre il 50%. Sud, i dati della Fondazione Curella

di Redazione

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In Sicilia la crisi è sempre più nera, disoccupazione giovanile oltre il 50%. Sud, i dati della Fondazione Curella

| lunedì 20 Maggio 2013 - 13:59

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PALERMO, 20 MAGGIO 2013 – La crisi continua, in Sicilia e in tutto il Mezzogiorno. Con dati drammatici sia sul calo del prodotto interno lordo che su disoccupazione e potere d’acquisto delle famiglie. Un crollo che prosegue da cinque anni e che non si fermerà almeno fino a tutto il 2013.

 

 

È l’analisi fornita dal 24° Report Sud, instant focus sullo stato dell’economia del Meridione, realizzato dal Diste Consulting per la Fondazione Curella di Palermo. I dati fanno riferimento al consuntivo 2012 e al bilancio previsionale 2013.

Nel 2012 il Pil del meridione è sceso del 3,4% a fronte di un calo del 2% nel Centro/Nord. Si tratta della quinta diminuzione consecutiva nell’arco degli ultimi cinque anni, che ha riportato il livello del Pil indietro di oltre il 10 per cento.

Sul mercato del lavoro sono scomparsi 35.500 occupati nel Mezzogiorno e 33.100 nel Centro/Nord. Nei cinque anni di crisi i posti di lavoro distrutti nel sistema produttivo del Sud e delle Isole sono stati in totale 335.500; nell’area centro settentrionale ne sono stati creati 12.400.

 

Il numero dei disoccupati è aumentato in un solo anno di quasi 303.000 unità (+31%) nel Mezzogiorno e di 333.000 (+29,5%) nell’altra area. Il tasso di disoccupazione si è innalzato al 17,2% dal 13,6% dell’anno prima, mentre nel Centro/Nord ha raggiunto l’8% (6,3% nel 2011).

Particolarmente colpiti i più giovani, non solo senza impiego ma anche alle prese con un lavoro sempre più “precarizzato”. Nel 2012 il numero dei giovani di 15/24 anni di età in cerca di un lavoro si è portato attorno a 288.000 unità, registrando un incremento del 27 per cento a fronte di una crescita media annua dell’1,5 per cento nel quadriennio 2008/2011.

 

Il tasso di disoccupazione giovanile è schizzato al 46,9 per cento aumentando di 6,6 punti rispetto al 2011 e di ben 14,6 al confronto di cinque anni prima. Nel quarto trimestre dell’anno passato l’indicatore ha attraversato la soglia psicologica di 50 raggiungendo il 50,5 per cento.

 

Sul fronte produttivo il Meridione sta praticamente perdendo il settore industriale. Negli ultimi 5 anni il ruolo già marginale dell’industria si è ulteriormente assottigliato, scendendo da una quota sul Pil del 13,7% al 12% e perdendo in termini di Valore aggiunto il 20,5%.

 

I consumi delle famiglie residenti nel Mezzogiorno hanno subito un taglio del 5,5 per cento, un crollosenza precedenti negli ultimi sessant’anni. Anche le famiglie centro settentrionali hanno ridimensionato sensibilmente i consumi ma del 3,6 per cento.

 

La caduta dei consumi ha riguardato l’intera gamma dei beni e servizi, compresi gli alimentari. Sintomatica dello stato di crisi è la flessione del mercato automobilistico: lo scorso anno le immatricolazioni nel Mezzogiorno si sono ridotte del 26,5 per cento (-19 per cento nel Centro/Nord).

 

Per comprendere quanto difficile sia la situazione basti rilevare che tra il 1990 e il 2012 la domanda automobilistica si è ridotta di oltre il 60 per cento nel Mezzogiorno e di quasi il 40 per cento nell’altra grande ripartizione.

Le stime per quest’anno sono altrettanto negative. Il Report stima ulteriori cali del Pil: -2,2 per cento nel Sud/Isole e -1,2 per cento nel Centro/Nord: “Le incertezze sul governo dell’economia, l’Imu, la Tares il rialzo di specifiche tariffe dei servizi pubblici, cumulandosi con un aumento insostenibile della disoccupazione sono destinati a incidere sull’andamento della domanda e dell’occupazione”, spiegano dalla Fondazione Curella.

 

L’impatto sul mercato del lavoro sarà più pesante rispetto al 2012. Occupazione prevista in calo a tassi più che doppi di quelli del 2012: -1,3 per cento pari a 78.000 occupati in meno dell’anno scorso, contro un -0,9 per cento nell’altra ripartizione (121.000 occupati in meno). Dopo l’impennata del 2012, il tasso di disoccupazione è avviato a toccare il 19,5 per cento nel Mezzogiorno (+8,5 punti in più del 2007) e il 9,1 nel Centro/Nord.

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