Carini, bancomat e carte di credito clonati nel retro di una profumeria

di Redazione

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Carini, bancomat e carte di credito clonati nel retro di una profumeria

| giovedì 30 Maggio 2013 - 07:42

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CARINI (PA), 30 MAGGIO 2013 – Un negozio di profumeria di Carini, in provincia di Palermo, era in realtà una centrale di duplicazione di carte di credito e bancomat.

 

Lo ha scoperto la Guardia di Finanza in seguito alle denunce di alcuni cittadini che si erano visti svuotare inspiegabilmente il conto corrente. 

 

Gli uomini del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle hanno eseguito una perquisizione all’interno del negozio, sorprendendo nel retrobottega tre uomini impegnati nelle operazioni di clonazione. Utilizzavano strumentazione informatica che consente di “catturare” i codici identificativi e i Pin di carte di credito e bancomat, di proprietà di ignari clienti del negozio, per poi “riversarli” su altre carte di pagamento fasulle, che venivano utilizzate per sottrarre denaro ai truffati, attraverso pagamenti al POS.

 

I finanzieri hanno riscontrato immediatamente che sul conto corrente del titolare della profumeria stavano transitando consistenti flussi di denaro, mediante operazioni elettroniche di pagamento, cui non corrispondevano reali operazioni di vendita, con importi oscillanti fra i 2 mila e gli 8 mila euro per ogni singola operazione.

 

In particolare, fra le ore 12 e le 15 del giorno dell’intervento, dal dispositivo Pos della profumeria risultavano effettuati, da tre carte di credito differenti, pagamenti per complessivi 23.650 euro, a fronte di vendite effettive memorizzate dal registratore di cassa, in tutta la giornata, per soli 150 euro.

 

Gli ulteriori approfondimenti tecnici hanno fatto poi emergere che, nello stesso arco temporale, erano state tentate ulteriori operazioni di pagamento, per altri 120.000 euro circa, non andate però a buon fine. Al termine della perquisizione, sono state rinvenute 16 carte di pagamento clonate, che sono state sottoposte a sequestro con tutta la strumentazione tecnica utilizzata dalla banda.

 

I tre, uno dei quali incensurato e gli altri due con piccoli precedenti penali, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e dovranno rispondere in concorso dei reati di clonazione e utilizzo di carte di credito altrui e frode informatica.

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