Le analisi confermano: c’era istamina nel tonno sequestrato a Ballarò

di Redazione

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Le analisi confermano: c’era istamina nel tonno sequestrato a Ballarò

| giovedì 30 Maggio 2013 - 14:53

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PALERMO, 30 MAGGIO 2013 – C’era istamina nel tonno sequestrato ieri a Ballarò. I primi risultati delle analisi effettuate sul pesce trovato in un deposito abusivo confermano la presenza della sostanza responsabile di centinaia di intossicazioni a Palermo e provincia.

 

Intanto diminuiscono i ricoveri negli ospedali di Palermo mentre continuano i controlli a tappeto nelle pescherie in città e provincia. Le analisi sono state effettuate dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia e i risultati, adesso a disposizione dell’Asp 6, hanno evidenziato per alcuni campioni la positività all’istamina.

 

“Si tratta di una sostanza – fanno sapere dall’Istituto – prodotta dal nostro stesso organismo che, in particolari condizioni, può provocare intossicazione acuta nel consumatore. La normativa europea include l’istamina tra i parametri microbiologici di sicurezza alimentare perchè alti livelli di questa sostanza si accompagnano alla presenza di batteri tipici degli alimenti. Pur trovandosi potenzialmente in diversi tipi di alimenti, il pesce presenta particolari rischi”.

“Pur riconoscendo che l’istamina si può trovare nel prodotto anche all’origine, cioè al momento della cattura o della lavorazione, è certo – spiegano dall’Istituto – che errate modalità di conservazione possano aumentare le probabilità di provocare intossicazioni. Ed i sintomi riscontrati nei pazienti ricoverati nei principali ospedali palermitani, secondo gli esperti dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale, sembrano riconducibili ad intossicazione da cibo con alta carica di istamina, anche nota come sindrome sgombroide, ovvero: prurito, eritema, tachicardia, diarrea, sensazione di soffocamento. L’intossicazione, comunque, evolve spontaneamente verso la guarigione e solo in soggetti particolarmente sensibili può generare patologie più gravi”.

 

“Per prevenire l’intossicazione – aggiungono gli esperti dell’Istituto – è sempre opportuno informarsi, sia nel caso di pesce fresco-congelato che di conserve-semiconserve, sulle procedure di conservazione. Nel caso di pesce in scatola il prodotto una volta aperto, va tassativamente consumato in giornata. Nel caso di pesce fresco o scongelato è fondamentale il mantenimento ad una temperatura quanto più vicina possibile a 0 gradi centigradi (misurati al cuore del prodotto e non impostati sul termostato della cella)”.

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