L’ex deputato Mineo al processo: “Mai stato prestanome dei boss”

di Redazione

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L’ex deputato Mineo al processo: “Mai stato prestanome dei boss”

| giovedì 06 Giugno 2013 - 17:58

Franco Mineo respinge le accuse

PALERMO, 6 GIUGNO 2013 – “Non sono mai stato prestanome dei boss”. Si è difeso così l’ex deputato regionale Franco Mineo nel corso del processo che lo vede imputato con accuse che vanno dalla fittizia intestazione di beni, aggravata dall’agevolazione di Cosa nostra, al peculato, alla malversazione e all’usura.

 

Mineo ha precisato che la persona di cui, secondo i pm Pierangelo Padova e Dario Scaletta, sarebbe stato prestanome non ha precedenti penali e dunque “poteva essere frequentata”.

 

Per l’accusa Mineo si sarebbe soltanto finto proprietario di alcuni appartamenti che in realtà sarebbero appartenuti ad Angelo Galatolo, appartenente alla nota famiglia di mafia dell’Acquasanta. L’ex parlamentare di Grande Sud, partito che ha lasciato qualche mese fa, ha risposto sostenendo di avere prestato soldi a una persona che era debitrice di Galatolo.

 

In questo modo, ha detto l’imputato alla quinta sezione del tribunale, sarebbe apparso un rapporto di “dare-avere” con Galatolo, “persona che conosco perché è cliente della mia agenzia di assicurazioni e frequenta il bar appartenente alla mia famiglia. Dovevo restituire 12 mila euro a Galatolo, ma il debitore era il gestore del mio bar”.

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